Della il nome rosa, di Eco Umberto [concept book aventeformalibro, settembre 2020]
Libro rilegato riproducente la prima edizione del 1980 de “Il nome della Rosa” di Umberto Eco, con sovraccoperta lucida; formato di 12,5 x 21 cm circa; 487 pagine + indici; condizioni allo stato di nuovo; con scatola originale quadrata bianca in cartone, supporto in plexiglas smontabile e base in lingotto di alluminio vintage. Il testo risulta composto dalle 172.425 parole originali del romanzo, ordinate alfabeticamente, capitolo per capitolo. Tiratura di 40 esemplari numerati .
Chi è l’autore?
Simone Berni, cacciatore di libri; curatore del blog www.cacciatoredilibri.com.
Qual è il significato dell’opera
Tra le tante, tantissime edizioni de Il nome della rosa, come poteva quindi mancare un’edizione alfabetica? Il titolo? Non poteva che essere in ordine alfabetico, ecco quindi Della il nome rosa, di Eco Umberto.
Penso che non si fosse mai vista un’edizione che, de facto, elencasse tutte le 172.425 parole che compongono il romanzo. In ordine rigorosamente alfabetico – capitolo per capitolo.
Non si può negare che fra tutte quelle già esistenti essa aspiri ad essere la più ordinata e precisa. Nel contesto specifico una parola fuori posto spiccherebbe come un pulcino nero sulla neve.
Il quesito di fondo è se un libro debba essere o no considerato la somma delle sue parole. Il grande Eco avrebbe probabilmente – e in parte lo ha già fatto in vari lavori o interventi oratori – detto la sua sull’argomento. Nel nostro caso lascio una parentesi aperta per un possibile dibattito. Ma è chiaro che si tratta di editoria concettuale.
Pensate a uno qualsiasi dei grandi capolavori della letteratura mondiale. Ordinate con un programma ad hoc le sue parole in ordine alfabetico. Ne otterrete un condensato illeggibile di per sé, che di libro ha solo l’aspetto esteriore, ammesso che lo stampiate, ma che non può essere considerato tale. È una forma che io ho ribattezzato aventeformalibro. Un simulacro che contiene gli stessi ingredienti di una torta raffinata e squisita, ma dove gli atomi e le particelle che lo compongono sono messi come piace a noi e non ad occupare gli spazi concessi loro dalla Fisica.
Lo scopo è quello di mettere in ridicolo, di stigmatizzare e di porre in sarcastico rilievo il fenomeno, direi quasi la liturgia, delle edizioni celebrative. Quelle che solitamente vengono propinate a scadenze su base decennale e che hanno il compito di riproporre un facsmile dell’originale con la speranza di poter suscitare le stesse sensazioni della prima volta.
Il punto di vista del cacciatore di libri è che – se celebrazioni debbono essere – che lo siano con originalità.
Essendo l’opera in questione essa stessa una celebrazione, l’operazione è un volontario ossimoro, dove convivono la ferma opposizione all’editoria celebrativa e la celebrazione della stessa.
Dall’introduzione:
Almeno così gli studiosi potranno controllare meglio se i termini latini sono stati scritti senza errori; gli scienziati vedere immediatamente se ci sono riportati altri ortaggi fuori tempo; i ragazzacci cercare le parolacce meglio che con Google. Per chi spulciasse il lavoro in cerca di errori, dirò che quelli che eventualmente troverà sono stati inseriti apposta, come lo stesso Eco avrebbe suggerito. Spero che quest’opera non sia mai tradotta. Ad ogni modo, mai come stavolta sarebbe facile dire quasi la stessa cosa.
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Disponibilità del libro (sempre aggiornato)