Belli sono quei libri che raccontano storie altrimenti perdute
La prima curiosità che balza agli occhi su questo libro, Fuorilegge al Sud, di Antonio Manuppelli (Padova, Editrice Sapere, 1980) è che il sistema bibliotecario ne annovera 24 copie. Non poche. Però, state a sentire. Di queste: 21 in sono conservate in provincia di Foggia, una in provincia di Bari e due nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Vi ricordo che il libro è stampato a Padova. La risposta non può che essere una: Antonio Manuppelli era foggiano. Elementare, Watson!
Ma non vi lasciate fuorviare dalla quantità di copie di cui si è appena parlato per quanto riguarda le biblioteche. Del libro vi sfido a trovarne una – al di là di quella in calce segnalata. Il libro in questione raccoglie 16 episodi narrati tutti autentici, tratti dai giornali dell’epoca o da documenti d’archivio, cancellerie di tribunali, archivi di stato, memorie di contemporanei, alcuni episodi furono narrati all’autore dalla viva voce della nonna paterna. Da questo libro è stato tratto un lungometraggio dal titolo Un mucchio d’ossa per Tata Vittorio – Briganti tra i Monti Dauni, per la regia di Benvenuto Baldassarro.
Ma che si sa dell’autore? Ce ne parla Vincenzo Di Lascia nel suo Ricordando Antonio Manuppelli “Scrittore dai mille volti”:
“Parlare o scrivere di Antonio Manuppelli, non è affatto semplice e non è affatto facile. Tuttavia, mettendo da parte per un momento l’affetto di cui mi onorava e la venerazione del discepolo di cui sempre mi sono considerato, e avvalendomi della solerte collaborazione di quella meravigliosa donna Rosalba che gli fu sempre affettuosa ed inseparabile, paziente compagna della vita, cercherò di tracciare per sommi capi i tratti più salienti della sua biobibliografia, lasciando ad altre penne uno studio più approfondito e critico.
Chi non lo conosceva e lo avesse incontrato, non lo avrebbe degnato di uno sguardo; eppure in quell’uomo, schivo da ogni aria evidenziale, c’era un uomo di levatura superiore: c’era l’anima dell’artista, del poeta, del narratore, del giornalista, dello scrittore, dello scienziato, del politico, dell’amministratore…
Forse diremmo meglio se dessimo una sola definizione: Genio, ma pur sempre uomo che vive sulla terra: marito amoroso, padre affettuoso, nonno incomparabile, cittadino esemplare; Podestà per imposizione e Sindaco per elezione: in ogni caso visse e si adoperò per il bene del suo Paese, dei suoi concittadini, senza mai chiedere, senza mai pretendere. Ma per non farmi prendere dall’enfasi o dalla gratuità retorica, che potrebbero essergli più dannose che utili, sarò realista e scheletrico come realista e scheletrico fu il Maestro. Nato a Bovino (FG) il 15 ottobre 1902, morì a Foggia il 19 agosto 1983 e sepolto nella sua Bovino, nella tomba di famiglia.”
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)