"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Il sogno di una cosa, di Pier Paolo Pasolini (Milano, Garzanti, 1962).

 

 

 

 

 

 

 

L’importanza dell’opera

Il sogno di una cosa” di Pier Paolo Pasolini: il romanzo che racconta la povertà e le lotte contadine nel Friuli del dopoguerra

Il sogno di una cosa” è il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1949-50 poi pubblicato solo nel 1962 ma che comunque rappresenta una delle opere più importanti della letteratura italiana contemporanea.

La storia raccontata nel libro è quella di tre giovani figli di braccianti provenienti da Ligugnana, Rosa e San Giovanni, paesi nella pianura della destra Tagliamento. L’azione si svolge nell’Italia del secondo dopoguerra, a cavallo tra il 1948 e il 1949, in un contesto di estrema povertà e di lotte contadine per una più equa distribuzione delle terre.

I tre giovani, uniti dalla passione per la fisarmonica, la musica, il ballo e il vino, cercano di sottrarsi alla loro condizione emigrando all’estero. Milio parte per la Svizzera dove prova sulla propria pelle la difficoltà nel trovare un’occupazione in grado di riscattarlo dall’originaria miseria, ma anche la diffidenza nei confronti degli immigrati italiani. Nini ed Eligio, invece, raggiungono in maniera rocambolesca la Jugoslavia, attratti dal sogno di costruirsi una nuova vita nel paese di Tito.

Ma anche all’estero i tre giovani devono fare i conti con la dura realtà, tra povertà, discriminazioni e contrasti politici. Quando tornano in Friuli, si impegnano nelle lotte dei contadini occupando le ville signorili affinché venga fatto rispettare il Lodo De Gasperi per una più equa distribuzione delle terre.

La narrazione è caratterizzata da una forte tensione sociale e politica, ma anche da una dolcezza e da un senso di malinconia, tipici dello stile di Pasolini. Il Friuli povero e rurale diventa un mondo mitico raccontato con lievità e poesia.

Il sogno di una cosa” è uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana contemporanea, non solo per l’intreccio narrativo ma anche per la capacità di raccontare le vicende dei semplici contadini e per il messaggio di speranza che alberga in ogni pagina del libro. Pasolini mette in luce le durezze e le ingiustizie della vita contadina e al tempo stesso esalta la solidarietà, la condivisione e la forza delle aspirazioni collettive.

 

 

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