Sherlock Holmes e lo strano caso, di Roland Topor (Roma, Renault Italia, 1982); traduzione di Giovanni Gandini. Tiratura: 400 esemplari. Formato: 41 x 18 cm; 32 pagine totali; copertina cartonata rigida telata con pelle al dorso e agli angoli.
Sherlock Holmes e lo strano caso di … Babbo Natale
di Alessandro Brunetti
La strada è sempre una grande insegnante, anche per chi ama i libri, e per questo dovrebbe trovarsi meglio tra scaffali vagamente polverosi e silenziose librerie.
Dico la strada perché camminare con gli occhi aperti, oltre che utile per salvarsi la vita, rivela infinite sorprese. Ho trovato di tutto camminando per le vie di Roma, anche opere d’arte. Ma il ritrovamento, la trouvaille come dicono quelli colti, che più mi ha colpito è un libro oggetto di un genio dell’arte. Ma andiamo per gradi.
Era un giorno umido e freddo d’inverno e mi sentivo vicino all’influenza. Il covid-19 era una minaccia ancora sconosciuta, e potevo andare in giro senza sentirmi un untore. Decido allora di tornare per pranzo a casa, poche centinaia di metri dal mio studio, per mangiare qualcosa di caldo e affrontare poi il resto della giornata. Arrivato vicino alla mia abitazione vedo sopra al cassonetto della carta una grande scatola a forma di libro. Sarà stata la febbre incipiente o il freddo che detesto, butto un’occhiata distratta, archivio l’oggetto come scatolone da regalo e raggiungo casa.
Nutritomi e scaldatomi, esco per tornare alla scrivania e ripasso davanti alla bizzarra confezione. Stavolta mi fermo e mi avvicino all’oggetto, senza tema di essere scambiato per un frugatore d’immondizia. Agguanto la scatola, grande come una cassetta di vino da sei bottiglie, e mi accorgo che pesa un accidente. Non solo, ha anche un titolo che mette insieme Sherlock Holmes e la Renault.
Apro seduta stante il falso libro, dorso rosso amaranto e piatti marmorizzati, e mi trovo davanti un insieme assurdo di oggetti: un libretto stretto e lungo con copertina in cartone spesso, marmorizzato, una dozzina di figurine piatte (magnetizzate), come i soldatini bidimensionali, e un piano di gioco, o almeno tale pare, di metallo (ecco il peso) colorato e smaltato.
Mi metto sottobraccio il voluminoso finto volume e vado in ufficio, dove provvedo ad aprire subito lo scrigno e verificarne contenuto e significato.
La prima cosa di cui mi rendo conto è che le figure sono tutte (il libretto sono le istruzioni di questo strano gioco), e sono sane. Anche il piano di metallo è perfetto, così come il resto. Ma la cosa più sorprendente è che questo oggetto è firmato, a mano, dal suo autore, Roland Topor.
Subito mi getto sul web, per capire cosa mi sono ritrovato per le mani. Le ricerche però non sono facili fino a quando mi imbatto in un catalogo di una casa d’aste che anni prima vendeva lo stesso oggetto partendo da una base di 350 euro. Alla Mostra del libro e della carta antica di Milano (Ottobre 2016) un altro esemplare era in vendita a 700 euro.
Piano piano ho ricostruito la storia di questo oggetto unico. Si tratta di un regalo fatto dalla casa automobilistica Renault a un numero limitato di persone, il cui nome veniva inserito nel titolo, tipo: Sherlock Holmes e lo strano caso di Simone Berni.
Il libro è un multiplo in 400 esemplari, che contiene le pedine, l’ambiente di gioco e la guida per decifrare l’enigma. La guida è tradotta da Giovanni Gandini, e in rete la si trova in vendita, magari senza gioco, con una certa difficoltà.
Lo strano caso su cui indaga Sherlock Holmes è un rompicapo psicologico, perché il giocatore, dalla disposizione che darà alle figure sul piano, potrà ricavare un ritratto del proprio io davvero sorprendente. La cosa divertente è che ogni giocatore può giocare una sola volta nella vita. A meno che non soffra di amnesia totale e ciclica.
Io invece ogni volta che vedo qualcosa per strada mi ricordo sempre di guardare meglio. E non è un caso, tantomeno strano.
Alcuni titoli fin qui rintracciati dell’edizione di 400 esemplari
1) Sherlock Holmes e lo strano caso di Giorgio Soavi, 2) Sherlock Holmes e lo strano caso di Michel Haberland. 3) Sherlock Holmes e lo strano caso di Marco Matteucci. 4) Sherlock Holmes e lo strano caso di Tonino Risuleo.
Chi è l’autore
Roland Topor (1938 – 1997) è stato un illustratore, paroliere, drammaturgo, scrittore, sceneggiatore, attore e scenografo francese.
Di origine ebreo-polacche, figlio del pittore e scultore Abram Topor, trascorre i suoi primi anni a Parigi per poi trasferirsi in Savoia, dove la sua famiglia si nasconde per sfuggire all’occupazione nazista.
Studia all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi e, dal 1961 al 1965, collabora alla rivista satirica mensile Hara-Kiri, dove si fa notare per un cinico humor nero, tipico dei suoi lavori. In Italia arrivò nel settembre del 1968 come Hara Kiri – giornale cretino e cattivo.
È tra i fondatori, nel 1962, del celebre movimento surrealista Panique, assieme a Fernando Arrabal e Alejandro Jodorowsky.
Da un’asta passata su Catawiki (galleria di immagini)
Disponibilità del libro & correlati (sempre aggiornato)
[attenzione: gli esemplari in vendita non è detto che siano completi (per esempio potrebbero mancare le figurine o la scatola) – chiedere sempre al venditore prima di un eventuale acquisto]
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