articolo generato da A. I.
Non cercate questo libro: non esiste!
Abbiamo chiesto a un’intelligenza artificiale di inventarsi un autore di epoca futurista. E la risposta ci ha letteralmente stupito
“Scrivi una recensione di almeno 200 parole su di un autore futurista degli anni ’30 del XX secolo completamente inventato e su un suo romanzo utopico che immagina il Governo italiano spostato a Trieste e retto da Filippo Tommaso Marinetti e genera due possibili copertine.”
Siamo lieti di presentarvi uno degli autori più apprezzati nel genere futuristico del XX secolo: Gabriele Mazzini. Le storie di Mazzini regalano ai lettori viaggi emozionanti in mondi alternativi, dove l’utopia governa incontrastata. Il suo ultimo romanzo, “La Città del Futuro“, ha emozionato i lettori in tutto il mondo. È uscito in tutte le librerie del Regno il giorno di Natale del 1930. Il romanzo esce con due copertine differenti, una a colori e l’altra in bianco e nero per accogliere il gusto di chiunque.
Di cosa tratta il romanzo
La trama si svolge in una versione alternativa del nostro mondo, dove il governo centrale è stato trasferito a Trieste e retto dall’avanguardia futurista di Filippo Tommaso Marinetti. La città del futuro, così come la definisce Marinetti, è una metropoli ultramoderna, costruita con materiali all’avanguardia e dotata delle più avanzate tecnologie. Tutto sembra andare alla perfezione, con la popolazione felice e soddisfatta delle loro vite in una società dove non esiste corruzione o povertà.
Tuttavia, presto si scopre che dietro la facciata utopica della città si nasconde una terribile verità. Le leggi rigide del governo futurista di Marinetti sono state usate per privare i cittadini dei propri diritti umani fondamentali e la città è governata da un regime brutale e autoritario. Ma ancora c’è speranza: un gruppo di oppositori segreti sta lavorando sottotraccia per rovesciare il governo e far rivivere la libertà e la giustizia nella città.
La copertina del romanzo sembra un manifesto futurista dell’epoca. “La Città del Futuro” è scritto in un font audace e moderno, mentre il design della copertina è completato da immagini futuristiche di edifici e scenari urbani.
In sintesi, Gabriele Mazzini ha creato una storia intrigante che mette in discussione la società utopica e il prezzo della libertà. “La città del futuro” è una lettura imperdibile per chi è interessato alla fantascienza, alla politica e all’esplorazione delle ideologie sociali alternative.
Il commento di Domenico Cammarota
Interessante e bellissima l’immaginaria copertina a colori; devo dire che questo esperimento mi ricorda per molti aspetti un romanzo di Amedeo Tosetti, “Le avventure del pascià a due code Ahmet nell’Ydalistàn. Storia bizzarra ma istruttiva” (Milano, 1900), il cui sunto “Ydalistàn, ovvero il turco in Italia“, si può leggere alle pp. 343-348 della gustosa opera di Gianni Guadalupi & Alberto Manguel “Manuale dei luoghi fantastici“, Milano, Rizzoli, 1982. In tale romanzo si immaginava il futuro d’un Italia alternativa, diventata un possedimento Ottomano a partire dal 1522; una storia molto ben costruita, se non fosse per il semplice fatto che Amedeo Tosetti (e le sue opere) non è mai esistito, e che il tutto è stato inventato da Gianni Guadalupi, che con la sua “intelligenza naturale“, ha così precorso, a mio parere, ogni “intelligenza artificiale” che dir si voglia… Tra parentesi, nessuno si accorse della NON-ESISTENZA del Tosetti, e nel Fake organizzato da Guadalupi, caddero alla grande perfino noti esperti del fantastico come Claudio De Nardi e il curatore dell’antologia “Le aeronavi dei Savoia“…