"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

La direttissima Bologna-Firenze, del Ministero dei lavori pubblici (Roma, ma Novara, Istituto geografico De Agostini, 1934). Volume di 91 p. : ill. ; 32 cm + 6 carte geografiche ripiegate.

 

Interessante opera su uno dei vanti dell’ingegneria italiana durante il Fascismo, in un’opera preziosa e ambita, con una stupefacente copertina illustrata.

 

 

 

Una copertina a volte vale il libro

Le copertine di libri che sono state prodotte durante il periodo degli anni ’30 del XX secolo adottano uno stile che viene talvolta detto, impropriamente e in maniera non politicamente corretta, “stile fascista”. L’Art Deco è invece uno degli stili che caratterizzano gli anni ’30. Questo tipo di design si ispira alle linee aerodinamiche, alla velocità e alla tecnologia. Quello è stato un periodo di grande trasformazione nella storia dell’umanità. Il mondo ha visto una guerra mondiale mentre una seconda era in preparazione, poi c’è stata la nascita dell’era industriale moderna e lo sviluppo delle tecnologie dei vari ambiti.

 

La “Direttissima” Bologna – Firenze

La ferrovia Bologna-Firenze, conosciuta anche come Direttissima, è una delle linee ferroviarie più importanti d’Italia, che collega le città di Bologna, Prato e Firenze. La linea è stata attivata nel 1934 e da allora ha subito diverse evoluzioni.

La Direttissima fu costruita per ovviare ai limiti della Porrettana, linea ferroviaria di valico che collegava la Toscana all’Emilia-Romagna ma che, essendo a binario unico e con elevati dislivelli, non era in grado di gestire il crescente traffico che si stava sviluppando. La nuova linea era pensata per essere a doppio binario e dotata di trazione elettrica, con stazioni distanti tra loro e numerose gallerie e viadotti.

I lavori per la costruzione della Direttissima furono avviati nel 1913 ma furono rallentati a causa della prima guerra mondiale e di problemi economici e politici. La Grande Galleria dell’Appennino, che collega l’Emilia-Romagna alla Toscana in modo diretto, richiese undici anni di lavori e sostituì la precedente Galleria dell’Appennino, la prima tra le gallerie ferroviarie transappenniniche sita sulla Porrettana.

Nonostante i numerosi incidenti mortali e le malattie dovute alla silicosi, la costruzione della Direttissima fu un momento di riscatto per gli abitanti delle montagne, spesso costretti all’emigrazione.

La linea, aperta al traffico il 22 aprile 1934, rappresentò una rivoluzione per i collegamenti tra l’Italia settentrionale e quella centrale. La stazione di Precedenze, dismessa negli anni ’60 per motivi di sicurezza e scarsità di traffico, era dotata di due binari di precedenza scavati in gallerie parallele al tunnel principale ed era adibita anche al traffico passeggeri locale, collegata con l’esterno da un tunnel inclinato di 27 gradi sull’orizzonte.

Oltre alla Grande Galleria dell’Appennino, la Direttissima presenta numerose altre gallerie e viadotti, tutti realizzati con tecniche all’avanguardia dell’epoca. Nel corso degli anni la linea è stata sottoposta a vari interventi di manutenzione ed ammodernamento, con miglioramenti sia in termini di sicurezza che di efficienza del collegamento tra le città servite.

La Bologna-Firenze è ancora oggi una delle linee ferroviarie più importanti e trafficate d’Italia, e rappresenta un importante collegamento tra la Toscana e l’Emilia-Romagna. La sua storia ed evoluzione nel tempo rappresentano un successo dell’ingegneria italiana, con la realizzazione di una linea ferroviaria che ha superato l’ostacolo naturale costituito dall’Appennino e che ha permesso lo sviluppo dei collegamenti tra due regioni precedentemente separate da una catena montuosa.

 

 

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