"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Numero 1 de “La Settimana Enigmistica”, 23 gennaio 1932.

Il 23 gennaio del 1932, oltre novant’anni fa, nacque La Settimana Enigmistica. Questa rivista divenne presto un punto di riferimento per tutti gli appassionati di parole incrociate, giochi enigmistici e non solo. Il fondatore fu Giorgio Sisini, un giovane risoluto originario della Sardegna, che ebbe l’idea di creare un corrispettivo italiano del settimanale austriaco “Das Ratsel“.

Sisini fu in grado di coinvolgere nel progetto un gruppo di collaboratori altrettanto appassionati e creativi. In breve tempo, La Settimana Enigmistica divenne un grande successo, grazie alla qualità degli enigmi, dei giochi di logica e delle parole incrociate che proponeva ai suoi lettori.

La rivista aveva un’incredibile capacità di coinvolgere i suoi lettori, stimolando la loro intelligenza e aumentando la loro cultura. Molte persone cominciarono a condividere le loro soluzioni con amici e familiari, creando un vero e proprio fenomeno culturale.

Oggi, La Settimana Enigmistica è ancora pubblicata e continua ad essere uno dei periodici più amati in Italia. Infatti l’idea di Sisini di creare una rivista di enigmistica e giochi di logica ha dimostrato di essere un’idea vincente. La Settimana Enigmistica ha portato divertimento, cultura e intelligenza a milioni di lettori in tutto il mondo, dimostrando che l’enigmistica può rappresentare una forma di intrattenimento ed elevazione culturale allo stesso tempo.

 

Un numero straordinario (ovviamente non autorizzato)

Nel 1953, in occasione delle storiche elezioni che riformarono i due rami del Parlamento Italiano, uscì una curiosa edizione parodistica della Settimana Enigmistica, con il titolo di La settimana comunistica. Scimmiottando il suo “fratello maggiore”, avvalendosi di satira ed ironia, conteneva enigmi e giochi di parole che si riferivano alla politica e ai personaggi della sinistra con il messaggio ultimo che la sinistra al potere non avrebbe portato altro che sfacelo e dittatura.

Oggi questo numero è pressoché introvabile ed è uno dei desideri principali dei patiti di propaganda ed antipropaganda comunista.

 

 

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