"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Il piccolo mondo da riscoprire di Luca Di Fulvio

 

di Alessandro Brunetti

 

Quando muore uno scrittore cosa succede nel polveroso mondo dei libri, dei bibliofili e dei mercanti? Facile dirlo quando sono i maestri a trapassare, ma se la morte arriva per un autore noto, famoso, edito da grandi nomi, tradotto all’estero ma non (ancora) di culto?

 

Proviamo a indagare questo interrogativo partendo dal recente scomparso Luca Di Fulvio. Uno scrittore che è stato attore e drammaturgo prima, e arrivato a scrivere libri, o meglio a pubblicarli,
a poco meno di 40 anni, ma come sceneggiatore e regista si era già cimentato con un testo scritto, la rilettura di Tonio Kröger per il teatro.
Comunque i suoi titoli vengono accolti subito molto bene, trovando immediatamente un pubblico di riferimento e riuscendo a diventare più popolari all’estero che in Italia, tanto da uscire in Germania prima che sul nostro mercato in almeno due occasioni.

Forse è per questo che a Luca Di Fulvio apparentemente non vengono tributati articoli commossi quanto ipocriti, risparmiandogli quella banale scoperta a posteriori che trasforma lo snobismo nei confronti di un autore di cassetta in tardiva ammirazione.

E veniamo al motivo per cui si parla qui di Luca Di Fulvio e non su una qualsiasi terza pagina, se ancora esiste davvero. Cosa cercare di questo scrittore morto comunque troppo giovane? I due titoli più gettonati sono Zelter (1996), che è il primo libro pubblicato e il suo best seller La Gang Dei Sogni (2008).

Stranamente la prima edizione del suo secondo libro, L’impagliatore, uscito per Mursia ma poi acquisito da Einaudi e diventato piuttosto noto, non trova grande interesse tra i collezionisti.
E poi c’è un piccolo mistero, e come al solito è Opac a metterlo in luce. Nel 1988 esce un libro presso la Meeting Point di Roma, il titolo è Al maschile. Tempo fa una copia, anche firmata, era presente nel catalogo di UsoLibri, ma non è più disponibile. Che sia questo titolo il vero oggetto del desiderio di un bravo cacciatore?

 

Qualcosa sull’autore

Luca Di Fulvio è stato un prolifico scrittore, attore teatrale e drammaturgo italiano. Nato a Roma nel 1957, ha fondato la compagnia teatrale “La Festa Mobile” e ha lavorato con importanti attori come Paola Borboni e Andrzej Wajda. La sua opera più riuscita è senza dubbio “L’impagliatore“, pubblicata nel 2000. Questo romanzo è stato accolto con grande entusiasmo dalla critica e dal pubblico. È stato ristampato due volte in poco tempo e successivamente scelto per una trasposizione cinematografica intitolata “Occhi di cristallo“. Di Fulvio ha pubblicato molti altri romanzi di successo, tra cui “La ragazza che toccava il cielo” e “Il bambino che trovò il sole di notte“, entrambi bestseller in Italia e all’estero. Nel 2021 è stato uno dei finalisti del premio Bancarella. Di Fulvio è morto a 66 anni nel 2023 a causa di una malattia neurodegenerativa, la SLA. La sua eredità letteraria rimane tutt’ora molto importante e di grande valore per la letteratura italiana e internazionale.

 

 

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