"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"
Il Mandarino è marcio. Terrorismo e cospirazione nel caso Moro, di Mimmo Scarano e Maurizio De Luca (Roma, Editori Riuniti, 1985).

 

 

 

 

 

Un po’ di storia

Questo è uno dei libri più noti e controversi sul caso Moro. Fin dal suo primo apparire, nel febbraio (ma in realtà marzo) 1985, è stato ricercato e portato all’esaurimento. Si tratta di una brillante ricostruzione del caso, ben scritta e ben documentata da due validi giornalisti. Negli ultimi anni il libro si è fatto quasi introvabile. Le poche copie circolanti sui vari canali Internet sono state poste in vendita a cifre che oscillavano tra gli 80/90 euro fino a 150 euro e oltre.

Il libro però è effettivamente molto interessante. Dalla quarta di copertina:

Sei anni dopo l’affare Moro, due giornalisti ricostruiscono il più complesso delitto politico della nostra storia contemporanea.
Per la prima volta, sulla base di documenti e testimonianze prodotte nell’arco di un decennio, viene ricomposto con pazienza pari all’attendibilità lo scenario nel quale si sono mossi i protagonisti di una vicenda che ha modificato il corso della storia italiana.
L’inchiesta individua i “punti oscuri”, li ordina in un contesto logico e cronologico, e rivela il perché di tanti silenzi o reticenze fuori e dentro lo Stato, dentro e fuori l’Italia.
Due le domande essenziali a cui il libro, quasi una guida nel labirinto dei misteri dell’affare Moro, risponde: perché fu rapito e ucciso il presidente della Dc?
Quali poteri e quali interessi hanno tratto vantaggi dalla presenza del terrorismo?

Ma perché proprio “Il mandarino è marcio“? Perché questa era la parola in codice dei brigatisti per comunicare via radio dell’avvenuta uccisione di Aldo Moro.

“La frase annunciava la morte di Moro e significava (anagramma) “il cane morirà domani”. Un parroco piemontese la trasmise ai carabinieri che la comunicarono a Roma. La stampa non ha parlato di questi messaggi. Rimane un buco anche in commissione parlamentare.” (fonte: www.fondazionecipriani.it)

Il libro non fu presentato prima del marzo 1985, nonostante sul colophon rechi scritto “febbraio”, presso la Sala della stampa estera di via della Mercede a Roma, presenti gli autori, l’allora ministro della Giustizia Mino Martinazzoli e Giampaolo Pansa, il quale così si espresse:

“Il libro lascia interdetti e angosciati; non ha tesi precostituite ed elenca i molti attori e gli scenari che ancora non sono stati messi in luce”. (fonte: La Repubblica)

Per i cultori delle cospirazioni e per i collezionisti di libri sugli anni di piomboIl mandarino è marcio è tutt’oggi assolutamente un must.

 

 

Febbraio 2024: colpo di scena

È notizia del Febbraio 2024. A distanza di 39 anni dalla sua prima uscita, sul sito degli Editori Riuniti appare in vendita quella che a prima vista sembrerebbe una ristampa del volume. Precisiamo che l’odierno Editori Riuniti non è lo stesso editore di 39 anni fa: molti sconvolgimenti proprietari hanno avuto luogo nel frattempo. Sulle dinamiche della casa editrice giova leggere Un editore discreto: la politica, i libri, una vita, di Roberto Bonchio (Roma, Bordeaux, 2023).

Ma da dove salta fuori questo nuovo “Il mandarino è marcio“? Un esame accurato ha accertato che si tratta di un fondo di magazzino di una fin qui sconosciuta seconda edizione del giugno 1985, quindi quasi coeva alla prima; quest’ultima di giugno viene nel colophon denominata “prima ristampa”. A quanto pare queste copie, di cui si ignora il numero esatto, sarebbero rimaste dormienti negli scatoloni per molti anni e adesso vengono rimesse in vendita direttamente dall’editore.

Questi libri sono stati così ottimamente conservati che a un primo esame poteva sembrare verosimile l’ipotesi di una ristampa anastatica odierna. Intanto è stato applicato a ciascuna copia un bollino con il prezzo in euro (se fosse stata ristampata non ci sarebbe stato bisogno, si sarebbe provveduto in fase di stampa). In secondo luogo si è altresì appurato che questa brossura non è fascicolata a blocchetti (come sono le odierne produzioni degli Editori Riuniti), bensì in un blocco unico (come invece faceva l’editore romano con le macchine degli anni ’80). Questa constatazione si è rivelata decisiva nell’assegnare al libro lo status non di ristampa anastatica moderna ma di ricollocazione di un remainder. A quanto pare, infatti, la conservazione dei volumi deve essere stata perfetta, al riparo da umidità e fonti luminose; le copie appaiono infatti praticamente nuove, con solo un lievissimo e fisiologico ingiallimento delle pagine.

sopra: un libro stampato dagli Editori Riuniti negli anni ’80; sotto: un libro stampato in anni recenti. Si nota che la brossura vecchia è rigida, quella nuova è più morbida e flessibile. Inoltre la brossura nuova è fascicolata a blocchetti, l’altra è intera.

Mentre nel frattempo copie dell’edizione di febbraio 1985 si vendevano “a peso d’oro” su Comprovendolibri ed eBay, queste se ne stavano buone buone, in attesa di un evento. L’evento è stata una recente trasmissione di Report (gennaio 2024) dove ancora una volta si dibatteva del caso Moro, e durante la quale è stato brevemente citato il libro Il mandarino è marcio, e fatta vedere la copertina.

Report è notoriamente una trasmissione che quando parla di libri, li fa vendere. Nel caso di un libro ormai esaurito da decenni, il suo effetto non può che manifestarsi nelle copie ancora circolanti nei vari canali, che vengono puntualmente rastrellate nei giorni successivi. Così è stato anche questa volta. Solo che le copie disponibili erano solamente due e quindi l’effetto-Report non è stato fragoroso come altre volte in passato.

Noi di Cacciatore di libri avevamo però notato – nelle statistiche interne del sito – che nelle ultime settimane c’erano state molte visite a un precedente articolo da noi pubblicato (vedi qui), e questo ci aveva particolarmente incuriositi.

Editori Riuniti – immaginiamo fino ad esaurimento – mettono dunque in vendita le copie di questa seconda stampa (giugno 1985) al costo di 19,50 euro più spedizione, sul loro sito. Un prezzo che ovviamente è destinato a svalutare e inflazionare questo titolo, ben noto ai collezionisti di rarità. D’altra parte è giusto che l’editore sia il primo soggetto a beneficiare della fortuna di un titolo.

Riteniamo tuttavia che la prima edizione prima stampa (febbraio 1985) godrà sempre di qualche privilegio rispetto all’altra (almeno per i collezionisti incalliti di prime edizioni). Coloro i quali, invece, volevano solo leggere il libro e non necessariamente possedere la prima edizione, potranno degnamente accontentarsi.

 

 

 

Disponibilità del libro (sempre aggiornato)

 

 

 

[Si ringraziano: Lorenzo Casi (per la prima segnalazione) e P.J.M. e Daniele M. Cohen per l’analisi dei libri]

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