La storia proibita di Charles Fort e Il libro dei dannati
Charles Fort, scrittore e pensatore statunitense (morto nel 1932), è noto per la trattazione particolarmente avvincente di eventi e fenomeni considerati “proibiti” o “dannati” dalla scienza ufficiale. La sua opera più celebre, Il libro dei dannati (The Book of the Damned), pubblicato nel 1919 grazie all’intercessione dello scrittore Theodore Dreiser presso l’editore Boni & Liveright di New York, rappresenta un punto di riferimento nel campo della letteratura dell’insolito e del paranormale.
Il libro dei dannati è una raccolta di osservazioni e aneddoti riguardanti eventi strani e inspiegabili, come piogge di oggetti insoliti, avvistamenti di creature misteriose e fenomeni atmosferici anomali. Fort si dedicò a raccogliere articoli da riviste scientifiche e notizie di cronaca, creando un’opera che sfida le convenzioni della scienza tradizionale. La sua scrittura è caratterizzata da uno stile provocatorio e ironico, che invita il lettore a mettere in discussione le verità comunemente accettate.
L’opera fu inizialmente accolta con scetticismo; l’editore Horace Liveright inizialmente aveva rifiutato il manoscritto, temendo perdite finanziarie. Tuttavia, dopo la pubblicazione, il libro ricevette un’accoglienza mista: sebbene alcuni critici lo elogiarono, non riuscirono a trovare un vasto pubblico all’epoca. Solo negli anni successivi la sua importanza fu riconosciuta, tanto che oggi è considerato un classico del genere.
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L’edizione italiana
In Italia, Il libro dei dannati ha trovato una sua collocazione grazie alle Edizioni Armenia di Milano, che nel 1973 pubblicarono una prima traduzione coraggiosa dell’opera.
Questa edizione ha contribuito a far conoscere Fort al pubblico italiano, presentandolo come il “primo scrittore dell’assurdo” e un pioniere della letteratura dell’insolito. La traduzione ha mantenuto il tono provocatorio dell’originale, permettendo ai lettori italiani di apprezzare le intuizioni di Fort su fenomeni che sfuggono alla spiegazione razionale. Il libro in prima edizione italiana è quello con la copertina nera (1973).
L’eredità di Charles Fort
Fort è spesso visto come una figura cult nel panorama della letteratura fantastica e del paranormale. La sua influenza si estende oltre i confini della letteratura: esiste una Fortean Society dedicata allo studio delle anomalie e degli eventi inspiegabili, e riviste come Fortean Times continuano ad esplorare temi simili a quelli trattati da Fort. Autori del mistero come John A. Keel hanno citato Fort come una fonte d’ispirazione per le loro ricerche sull’insolito
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