Bruscamente il vento soffia
Due parole su Fiorirà l’Aspidistra di George Orwell
di Carlo Ottone
Nel 1936 George Orwell pubblica Fiorirà L’Aspidistra, in Italia uscirà nel 1960 da Arnoldo Mondadori nella collana I grandi narratori di ogni paese, traduzione di Giorgio Monicelli. Ora una nuova traduzione a cura di Silvio Valpreda: Fiorirà L’Aspidistra, Valencia, El Doctor Sax, 2024. Pag. 294, in 8° brossurato.
George Orwell, al secolo Eric Arthur Blair (1903 – 1950), fu un romanziere, giornalista e scrittore satirico inglese. Le sue opere, pubblicate negli anni ’30 e ’40 del XX secolo, furono di carattere tipicamente politico.
Tra le sue molte opere, le più famose sono il romanzo satirico La fattoria degli animali (1945) una feroce satira dello Stalinismo, e il romanzo distopico 1984. Fu miliziano volontario nella Guerra civile spagnola, e raccontò tale sua esperienza personale in Omaggio alla Catalogna. Le sue opere sono segnate da una profonda sensibilità verso le ingiustizie sociali, un’intensa opposizione al totalitarismo, una passione per la chiarezza di linguaggio ed una credenza nel socialismo democratico.
Per quanto riguarda Fiorirà L’Aspidistra, il libro “[…] ha avuto una difficile fase di editing precedente la pubblicazione” come segnala il traduttore in una nota, “Purtroppo non è più disponibile il manoscritto originale, Orwell si lamentò più volte che il libro fosse stato rovinato dall’editore”. Il lavoro di Orwell spaventò l’editore Victor Gollancz che “[…] aveva idee di sinistra” ma la paura per l’argomento trattato e lo stile di Orwell lo portò a pensare che “[…] il libro potesse essere oggetto di denunce in tribunale su due fronti: il turpiloquio e il fatto che si ravvisasse un possibile danno all’immagine di certi prodotti commerciali in qualche modo riconoscibili”, fu chiesto a Orwell di rivedere alcune frasi ed espressioni, l’autore “[…] non poteva economicamente permettersi di rinunciare al lavoro, ma non fu assolutamente soddisfatto del risultato”; peccato per questo intervento censorio ipocrita che non ci ha permesso di poter gustare meglio questo lavoro, al punto che secondo il traduttore, “[…] le ultime frasi potrebbero essere state aggiunte dall’editore per ottenere un finale consolatorio più gradito al pubblico. Non potendo esserne certi, lo abbiamo comunque lasciato”.
Il romanzo racconta la vita agra di Gordon Comstock poeta, che per vivere lavora in un’agenzia di pubblicità; grazie al saper usare le parole diviene copywriter, e qui va detto che Orwell inventa slogan pubblicitari efficaci. Gordon aveva pubblicato una raccolta di poesie, Topi, centocinquanta copie, “una grande promessa” lo aveva definito il Times, e un libro in gestazione; London Pleasures “Avrebbe descritto una giornata Londra”. Qualcosa in Gordon non va, si chiede che significato ha il lavoro che fa, il potere del denaro che condiziona la vita “[…] Il denaro aveva preso il posto di dio. I concetti di bene e male non avevano più significato, se non connessi ai concetti di successo e fallimento. I dieci comandamenti erano stati ridotti a due. Il primo per gli imprenditori, gli eletti, gli apostoli del nuovo credo, era: «Dovrai fare soldi». L’altro per i lavoratori, i dipendenti, gli schiavi, gli inferiori, era: «Non dovrai perdere il lavoro». […]”, la pubblicità che invita a consumare, “Anche la copertina è disegnata da Silvio Valpreda e provocatoriamente, ricollegandosi agli stilemi pubblicitari che sono anche il lavoro di Gordon Comstock, mette in discussione l’idea di famiglia come prodotto commerciale”.
Gordon consuma la sua vita e decide quindi di lasciare il lavoro e di vivere ai margini della società. Una scelta coraggiosa, una rivolta individuale contro la società, il cui modello sociale è ben descritto da Orwell: avere uno stipendio, una moglie, un figlio, un salotto nuovo dove campeggia l’Aspidistra simbolo, vegetale, della borghesia; l’Aspidistra è una pianta ornamentale da appartamento che richiede poche cure, mentre la vita di Gordon ha bisogna di cure che gli sono date dalla sua fidanzata Rosemary e dall’amico, direttore di una rivista che pubblica le poesie di Gordon. La pubblicità occhieggia dai muri invitando a uno stile di vita consono alla società dei consumi. Il romanzo di Orwell è ancora oggi di attualità, nel 1936 la Gran Bretagna era colpita da una crisi economica, il lavoro si trovava ma sottopagato, giusto poche sterline. In tal proposito nel romanzo è descritto con dovizia di particolari l’uso della sterlina nei pagamenti, al punto che il traduttore ritiene di specificare il sistema monetario inglese. Come scritto c’è un finale da happy end, che leggendo il romanzo, purgato dall’editore, non è in sintonia con quanto si legge nelle sue pagine, ma tant’è: bruscamente il vento soffia, è l’incipit di una poesia che Gordon compone durante le traversie della sua vita, e che si conclude ecumenicamente “Che incatena similmente il poeta e l’operaio, l’ignorante e l’istruito e si infila nel letto tra moglie e marito”.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)