"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Dracula, il figlio della notte!

Eccola! Sapevo che era solo questione di tempo, qualcuno alla fine ha trovato e messo in vendita l’edizione del Dracula di Bram Stoker più rara e ambita.

No, non sto parlando della prima edizione di Archibald Constable del 26 maggio 1897. Mi riferisco invece alla fantomatica edizione coloniale, stampata, nei primi mesi del 1897 – forse ha addirittura preceduto la prima edizione ufficiale! – da Hutchinson & Co. di Londra. Le edizioni coloniali erano edizioni stampate solo per i territori delle colonie inglesi, segnatamente l’India, l’Australia e la Nuova Zelanda.

 

Marketing editoriale di fine ‘800

Fino al 2002 tra gli studiosi e i collezionisti aleggiava un mistero irrisolto, quello dell’edizione coloniale del Dracula di Bram Stoker. Tutto si è risolto nel momento in cui Robert Eighteen-Bisang – studioso e ricercatore canadese; considerato una delle massime autorità sulla letteratura vampiresca – lo annuncia ufficialmente al mondo in uno scritto auto-pubblicato. Di una seconda copia si avrà notizia nel 2010 attraverso un blog australiano.

Le edizioni coloniali erano edizioni speciali per i lettori di lingua inglese sparsi nelle colonie di tutto il mondo. Si trattava di una vera e propria operazione di marketing, con la quale si voleva raggiungere quella fascia di potenziali lettori che si trovavano lontani dalla madrepatria.

Questo tipo di edizioni furono in uso dalla metà del XIX secolo fino circa alla metà del XX, soprattutto in India, Australia e Nuova Zelanda ma anche nell’Africa occidentale, in Canada e nelle numerose isole di possedimento inglese.

Questo genere di industria era, per così dire, necessario in quei paesi laddove la popolazione fosse stata così scarsa da non potersi giustificare un’attività editoriale autonoma. Venivano stampati più che altro romanzi e proposti a basso prezzo. I voluminosi tomi che si vendevano a Londra e dintorni (le cosiddette “edizioni domestiche”) risultavano essere troppo costosi per quei mercati ed era necessario dal punto di vista estetico produrre versioni dai costi più accessibili anche se, di conseguenza, più grezze e con copertine ridotte all’essenziale.

Il mercato, sia pur limitato, era fiorente. Solo nella Nuova Zelanda, tra il 1886 e il 1913, di queste edizioni ne fu pubblicata una ogni due settimane. Una dicitura all’interno dei libri riportava che “questa edizione è destinata alla circolazione solo in India e nelle colonie britanniche”.

 

Dalle prime voci alla scoperta dell’edizione

La scoperta che dell’opera principale di Bram Stoker fosse stata fatta una coeva edizione coloniale ha aperto tutta una serie di nuovi scenari, infittendo una situazione delle edizioni del Dracula che già era complessa. Infatti, per dirla come Eighteen-Bisang, bisogna ammettere che “Dracula è un incubo bibliografico”.

La copia dell’edizione coloniale del Dracula di Bram Stoker, come ricorda lo stesso Eighteen-Bisang nella sua nota, apparteneva a Paul Depasquale, il quale non seppe spiegare, almeno ufficialmente, la provenienza del volume. Egli l’aveva posta in vendita su eBay Australia; la copia era stata notata da David Niall Wilson che l’aveva appunto segnalata a Eighteen-Bisang.

L’edizione coloniale di Dracula di Bram Stoker ha una copertina in tela rossa con la scritta in caratteri giallo oro “Hutchinson’s Colonial Library” sul lato destro in alto. Il titolo e il nome dell’autore sono apposti sulla costola, assieme alla ripetizione dei dati dell’editore. Il frontespizio riporta anche l’indirizzo dell’editore, al n. 31 di Paternoster Row.

L’importanza di questa edizione lo si deve al fatto che secondo alcuni studiosi potrebbe essere la vera prima edizione del Dracula. Le edizioni coloniali, infatti, venivano stampate contemporaneamente a quelle ufficiali. Per cui, potrebbe aver preceduto, o seguito, di pochi giorni l’edizione ben più famosa dalla copertina in giallo senape. Del resto, nessun’altra edizione del libro di Bram Stoker, tranne la Constable and Company, può vantare il fatto di poter scrivere l’anno 1897 sul frontespizio. Anzi, l’edizione coloniale può fregiarsi almeno di essere la prima edizione di Dracula stampata effettivamente a Londra. La sede della Constable and Company, come è noto, era a Westminster.

La strategia di marketing delle edizioni coloniali, difatti, prevedeva che tali edizioni fossero pubblicate all’estero in contemporanea a quelle ufficiali rilasciate in patria. In molti casi, pertanto, per una questione di tempi, le edizioni coloniali erano stampate in anticipo e spedite in Australia o Nuova Zelanda diverse settimane prima.

Robert Eighteen-Bisang, uno dei pochissimi nella posizione privilegiata di poter confrontare l’edizione “domestica” Constable and Company con l’edizione coloniale Hutchinson, afferma che le due edizioni sono virtualmente identiche salvo che nella rilegatura, nel frontespizio e nel colophon. L’identicità della parte testuale la si deve al fatto che furono stampate dalle stesse “piastre” con le quali furono stampate le pagine della prima edizione e con la stessa macchina, una Harrison & Sons, che quindi dette letteralmente vita alle prime otto edizioni del libro, (almeno) sette per Constable e una per Hutchinson, ossia l’editore incaricato di dare il marchio e veicolare l’edizione coloniale.

Va detto che il contratto di Bram Stoker con Archibald Constable and Company (datato 1 maggio 1897) contemplava la possibilità di stampare edizioni per l’India, l’Australia e la Nuova Zelanda, però molti studiosi avevano da sempre ritenuto che l’editore alla fine non si fosse avvalso di questa possibilità.

La scoperta del 2002, però, sembra aver dimostrato il contrario. D’altronde, il fatto, come qualcuno ha fatto notare, che Constable poco prima di Stoker avesse messo sotto contratto la regina del romanzo gotico inglese, Marie Corelli, e che molti dei suoi romanzi fossero stati destinati alle colonie attraverso il solito editore Hutchinson, rendeva molto probabile che un analogo modus operandi fosse stato adottato anche con l’autore irlandese. Vari altri suoi romanzi, del resto, furono in seguito resi disponibili per il mercato delle colonie, come The Jewel of Seven Stars (1903), uscito per Heinemann’s Colonial Library.

A sciogliere definitivamente ogni dubbio circa l’esistenza dell’edizione coloniale di Dracula (copia di Eighteen-Bisang a parte), restano varie inserzioni ed annunci pubblicati in periodici della Nuova Zelanda nel 1897, frutto di una ricerca personale. L’esame di queste inserzioni, però, sembrerebbe togliere credito all’edizione coloniale del Dracula di Bram Stoker come supposta vera prima edizione di questo romanzo Anche dall’analisi del periodico citato dal blog che ha presentato la seconda copia nota di quest’edizione nel 2010, non si ricavano informazioni decisive per una datazione certa.

Un ultimo mistero. Dall’analisi di una inserzione pubblicitaria sull’«Otago Daily Times» del 16 ottobre 1897 sembrerebbe che le edizioni coloniali fossero davvero due (esattamente come in Canada), una posta in vendita al prezzo di 2 scellini e 6 penny e l’altra al prezzo di 3 scellini e 6 penny.

 

Apparizioni

Per diverso tempo su eBay Stati Uniti c’è stata una copia che un venditore di New York aveva messo in vendita alla cifra di 8.000 dollari trattabili (con l’opzione “invia un’offerta”). La valutazione è tuttavia in linea con la rarità e con precedenti pressoché sconosciuti attinenti questa particolare edizione. Non sembra essercene nessuna copia in collezioni pubbliche o in biblioteche. Il pezzo è quindi di enorme interesse per i cultori della materia.

 

Dalla scheda del venditore:

“Bram Stoker – Dracula – Rara prima edizione – 1897 La prima edizione della ‘Hutchinson Colonial Library’ stampata sui primi fogli. Non riesco a rintracciare altre copie in asta precedentemente, secondo i registri di ABPC e RareBookHub. Formato ottavo, 190 pagine; su carta non patinata, interamente non tagliata in panno rosso scuro originale a coste, scritte in oro su dorso.”

 

 

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