"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Tolkien’s Library: An Annotated Checklist, di Oronzo Cilli (Edimburgh, Luna Press Publishing, 2019)

Nel corso dell’estate 2019 vedrà la luce il nuovo appassionante e interessantissimo libro di Oronzo Cilli, il nostro grande studioso di J. R. R. Tolkien, dal titolo Tolkien’s Library: An annotated checklist [La Biblioteca di Tolkien], che sarà pubblicato da Luna Press Publishing di Edimburgo. Il libro per adesso è previsto in lingua inglese e conterrà una prestigiosa prefazione di Tom Shippey, una delle massime autorità sull’opera del grande autore de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli.

Il quesito fondamentale al quale cerca di rispondere Oronzo Cilli con questo suo capolavoro annunciato è:

quali libri possedeva e leggeva Tolkien?

Questo permetterà al lettore e allo studioso di avere uno spaccato della mente del grande scrittore unico e irripetibile. Analizzare qualcuno attraverso la sua biblioteca personale, infatti, è sempre un’esperienza eccezionale, che regala un punto di vista speciale e che può fornire preziose indicazioni, non ottenibili diversamente.

Dalla scheda editoriale:

Quali libri ha letto Tolkien? A quali argomenti era interessato? Quali libri trovarono un posto nella sua biblioteca e quali furono citati nei suoi scritti accademici e in molte lettere? Infine, dove sono conservati i libri della sua biblioteca personale? In Tolkien’s Library: An Annotated Checklist, lo studioso di Tolkien Oronzo Cilli si sforza di rispondere a queste e molte altre domande. Leggendo il suo lavoro, avrai la possibilità di entrare nello studio di Tolkien e consultare i suoi libri, sapere se un particolare libro è stato citato da Tolkien nei suoi scritti accademici o nella sua narrativa. Una guida unica ed esauriente, con informazioni su oltre duemila titoli, è stata concepita come uno strumento di ricerca personale, ma sarà presto disponibile sia per gli studiosi che per il pubblico in generale.

È un’opera che non ha lo scopo di “ricostruire” una biblioteca fisica che esisteva una volta, ma piuttosto di tracciare una collezione immaginaria, inclusi libri o periodici che Tolkien possedeva una volta (e può o meno aver letto). Insieme a questo, include lavori che non possedeva ma che è noto per aver letto o consultato e opere a cui si riferiva nei suoi scritti ma che potrebbe non aver posseduto o direttamente consultato. Vale la pena notare che, delle cose (libri ed altro) che Tolkien ha posseduto in vari momenti della sua vita, potrebbe non essersi conservato ogni cosa, e che molti libri furono probabilmente smarriti, come quando lasciò Merton, o si trasferì a Poole, e quando tornò a Oxford. Inoltre, c’erano altri libri nella famiglia Tolkien che non facevano parte, a rigore, della sua biblioteca personale, ma che poi sono appartenuti ai suoi figli..

Il nuovo libro di Oronzo Cilli è in pre-ordine su Amazon.

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