Il caso della mostra con opere messe in dubbio
Nelle sale della recente mostra “Baldessari futurista: dall’astrattismo al dinamismo” (aperta dal 6 aprile fino all’8 settembre 2024) , presso il Museo della città di Rovereto, e colà inaugurata, in collaborazione con il Mart e presieduta da Vittorio Sgarbi, si sta sviluppando un caso che potrebbe scuotere il mondo dell’arte. L’accusa, sollevata da “Il fatto quotidiano” di Marco Travaglio, di possibili opere false ha gettato un’ombra su un evento che doveva celebrare il genio artistico del passato.
Dopo l’inaugurazione della mostra, Giancarlo Cappelletti, già collaboratore del critico Philippe Daverio, ha sollevato il sospetto che ben 23 opere sulle 55 in esposizione potrebbero essere false. Cappelletti ha così generato interrogativi fondamentali sulle autenticità delle opere presentate, mettendo in discussione la loro storicità, la datazione e la provenienza.
Stando al quotidiano, il critico ferrarese ha risposto con fermezza, affermando che la mostra include opere degli eredi che ne detengono l’autenticità e che il Mart ha prestato opere indiscusse dalla propria collezione. Sgarbi avrebbe quindi smentito l’esistenza di falsi Baldessari sul mercato, difendendo la professionalità e l’integrità dell’esposizione.
Nonostante la rassicurazione di Sgarbi, il Nucleo Tutela di Venezia ha già avviato un’indagine preliminare, si tratta di un atto dovuto, chiaramente, convocando il curatore della mostra per fare chiarezza sulle presunte opere false. La situazione rimane incerta, e l’arte potrebbe trovarsi di fronte a un nuovo scandalo che potrebbe scuotere le basi stesse del mondo dell’arte contemporanea. La mostra “Baldessari Futurista“, suo malgrado, potrebbe quindi rivelarsi il palcoscenico di un potenziale scandalo.
Il catalogo della mostra
C’è da chiedersi, nel caso le accuse di Giancarlo Cappelletti trovino un riscontro, che fine farà il bel catalogo della mostra, ovviamente già stampato e, mentre stiamo scrivendo, disponibile negli Shop del Museo. L’esperienza insegna che può succeder di tutto. Alcuni si ricorderanno del caso del catalogo Vade Retro. Arte e Omosessualità – Da von Gloeden a Pierre et Gilles. L’amicizia amorosa del 2007, con la mostra mai tenuta a Palazzo della Ragione a Milano, e poi, in un secondo momento, allestita in tutta fretta a a Firenze presso la Palazzina Reale di Santa Maria Novella, a cavallo fra 2007 e 2008. Il rispettivo catalogo fu naturalmente rastrellato (c’è chi dice anche dal curatore) e oggi le poche copie rimaste spuntano valutazioni notevoli.
Ad oggi il catalogo della Mostra, Baldessari futurista: dall’astrattismo al dinamismo, di Maurizio Scudiero (a cura di) (Mori, La Grafica, 2024) “potrebbe anche fare la stessa fine. Il consiglio del cacciatore di libri e di prenderne una copia, non si sa mai!“
Disponibilità di eventuali copie (sempre aggiornato)