Quelle volte che… guardi un libro che non conosci e “senti” qualcosa
Facciamo qualche riflessione sulle valutazioni che vengono attribuite ai libri fuori commercio, usati e scarsamente reperibili, se non addirittura rari. L’occasione ci viene da un’esperienza personale maturata in quel di Cesena nell’ultimo fine settimana, durante la fiera C’era una volta il libro, edizione di Febbraio 2023
Tutto nasce durante una passeggiata tra i banchi della sala grande, quella dei rigattieri e mercanti dell’usato. Una piazza al coperto dove può capitare di tutto, dalle insegne di un negozio di scarpe di Modena ormai fuori attività fino a una scimmia imbalsamata, messa a sedere sopra una sedia con un libro antico infilato ad arte sotto la zampa.
Ma c’erano ovviamente anche i libri. Libri buttati a casaccio in mucchi selvaggi, ma anche ben ordinati e perfino separati per materie, a seconda di chi li esponeva. Di tutto un po’, insomma. Con tutto quello che ne consegue.
Durante la suddetta passeggiata l’occhio va su un libricino fra quelli più economici del banco, si tratta di Cielo di Marzo, di Nino Ranieri. Lo stampa Emiliano Degli Orfini di Genova. Anno 1939. Lì per lì non conosco né l’autore né il tiolo. L’editore mi evoca qualcosa di prezioso e di interessante, ma non riesco a mettere a fuoco. La richiesta è così minima, meno di un caffè al bar della fiera, che lo prendo. Oltretutto il volumetto di poesie (perché di questo si tratta) è pure intonso.
Mi è risultato piuttosto difficile trovare notizie su questo autore, anzi, praticamente all’inizio non ne ho trovate; comunque ho visto che ne parlava bene Cesare Zavattini, dettaglio che mi è parso subito incoraggiante, commentando una raccolta di novelle dello stesso autore uscita quattro anni prima, ossia Paese senza campanile, stesso editore. Zavattini scriveva: “Lei ha veramente talento ed il suo libro solide qualità narrative“. Di Paese senza campanile vedo che una prestigiosa libreria antiquaria di Milano vende l’unica copia in commercio a 250 euro. Un’altra libreria di Roma, altrettanto prestigiosa, quota 150 euro un terzo lavoro dello stesso autore, Attimi Azzurri, poesie (Schwarz, 1957), copia con dedica. Anche l’importanza dell’editore che lo pubblica mi fa subito ‘pensare in grande’ per Nino Ranieri.
Paese senza campanile risulta posseduto da sole quattro biblioteche aderenti all’SBN. Ma il libro da me preso a Cesena, Cielo di Marzo, solo da una, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. E anche questo ha il suo peso. Quando vidi questo libretto buttato sul bancone in mezzo ad altri suoi simili, a riviste e foto d’epoca, la mia attenzione fu forse presa dall’incisione di copertina, un albero che si flette al vento. O dall’editore, o da quel cognome così nobile dell’autore. Non so. Fatto sta che lo presi all’istante. Chiamiamolo fiuto…
Che si fa per saperne di più?
Nessuno ha la verità rivelata. In questi casi, quando si ha a che fare con autori ignoti o quasi, ci si consulta. Con colleghi, con librai, con studiosi. Si cerca qualcuno in grado di aggiungere informazioni, si incrociano i dati e poi si prova a tirare qualche conclusione, che non è detto sia azzeccata.
Lo studioso napoletano Domenico Cammarota mi fa notare che una storica libreria della sua città ha appena venduto una copia (di Paese senza campanile) a 18 euro, quindi ben distante dall’attuale valutazione di 250 che ne fa la libreria di Milano. Viene fuori che Nino Ranieri, poeta senz’altro da ritenersi ‘minore’, era di origini abruzzesi (Pescara, Teramo?), ed è vissuto almeno ottant’anni, forse sfiorando i novanta. Guido Cristini, nella prefazione di Cielo di Marzo, dice che era avvocato. Cammarota mi esorta anche a non sottovalutare l’editore del mio libricino. Emiliano Degli Orfini non è assolutamente da considerarsi un editore minore o provinciale, anzi; negli anni ’30 le sue collane di poesia e di narrativa erano dirette da Aldo Capasso, e hanno pubblicato autori importanti.
In appendice proprio a Cielo di Marzo, v’è una mini rassegna stampa di giudizi critici relativi al precedente lavoro del Ranieri. Giudizi a firma di Cesare Zavattini, Auro D’Alba, Enzo Marcellusi, Pier Luigi Mariani, Reto Roedel ed altri.
Dallo scambio di messaggi con Cammarota, ed incrociando i dati anche con altre segnalazioni da parte di librai e collezionisti, vengono fuori dettagli supplementari. Per esempio si assoda l’inquadramento a destra dell’autore, che si riflette anche sulla produzione, basti pensare ad alcune sue poesie, come Astro Littorio, Fascismo, Ritratto del Duce ecc, fino alle riviste dove compariva la maggior parte delle recensioni, La Stirpe, Augustea, Popolo di Trieste.
Come si valuta un libro sconosciuto?
Quindi, perché due prestigiose librerie valutano rispettivamente 18 e 250 euro la stessa edizione di un libro? È un discorso interessante, che non può esser qui esaurito ma solo accennato. Innanzi tutto cerchiamo di osservare il quadro generale. Stiamo parlando di librerie importanti, che “smistano” migliaia (o decine di migliaia) di libri ogni anno, tra ingressi e uscite. Al loro interno ci sono esperti e studiosi che non mancano di approfondire ogni aspetto dei libri che vendono ed acquistano. Tuttavia il tempo è anche una risorsa preziosa che non può andare sprecata. Capita di entrare in possesso di un libro potenzialmente interessante, scritto da un autore che non si riesce a identificare rapidamente e che necessiterebbe di ulteriori approfondimenti. In questo caso l’unica alternativa che mette al riparo da brutte sorprese – per esempio sottovalutare un pezzo importante – è quella di assegnare una valutazione alta che funga da “paracadute” e non esponga la libreria a una vendita accidentale di un pezzo pregiato sottoprezzo. Tutto qui, nessuno scandalo al sole. Solo buon senso e spirito imprenditoriale. Ed è chiaro che può essere fatto anche il ragionamento opposto, ossia decidere di porre in vendita a un prezzo decisamente basso quando non si è sicuri dell’effettivo valore ma solo della rarità. È verissimo che rarità e valore non sempre coincidono in un libro, ma l’esperienza insegna che quando l’editore è quello giusto e l’autore – sebbene oggi semi-sconosciuto – è uno bravo (basta leggere quello che scrive), c’è da essere ottimisti. Inoltre, ad abbassare un prezzo si fa sempre in tempo; ad alzarlo, invece, è un pochino più difficile. Soprattutto quando il compratore l’ha già messo nel paniere degli acquisti.
Disponibilità dei libri citati (sempre aggiornato)
Su COMPROVENDOLIBRI (“Paese senza Campanile”)
Su COMPROVENDOLIBRI (“Cielo di Marzo”)
Su ABEBOOKS (“Paese senza Campanile”)