13 Gennaio 2020. Poco fa è arrivata dalle agenzie la notizia della scomparsa (in data 12 Gennaio) del giornalista e scrittore Giampaolo Pansa (nato a Casale Monferrato nel 1935), dopo una vita dedicata alla scrittura, al giornalismo e allo studio – da testimone oculare – del ‘900, le guerre, il Fascismo, ma soprattutto la Resistenza. Uomo certamente non di destra ma equilibrato e rispettato. Nonostante un anatema della sinistra, alla quale non risparmiava critiche, che perdurava da anni. Suoi alcuni servizi sensazionali e indimenticabili, e la frase «scrivo da un paese che non esiste più» (Longarone) appena dopo il disastro del Vajont.
Nei pezzi commemorativi che in queste ore stanno uscendo nei vari giornali Giampaolo Pansa viene più che altro ricordato per il suo Bestiario d’Italia 1994-2004 (Milano, Sperling & Kupfer, 2004), essendo una delle opere più recenti. Ma il libro che scatenò più polemiche e fece più clamore fu probabilmente Il sangue dei vinti (Milano, Sperling & Kupfer, 2003) accusato da alcuni di aver attinto da materiale e documenti di stampo fascista, accusa sempre rigettata da Pansa.
In queste ore su eBay già si registrano alcune prime edizioni (principalmente con prezzi sotto i 10 €) già vendute. È il caso di La grande Bugia (Milano, Sperling & Kupfer, 2006), I tre inverni (Milano, Rizzoli, 2008), Poco o niente (Milano, Rizzoli, 2011) e Storie italiane di violenza e terrorismo (Roma-Bari, Laterza, 1980).
Addio Giampaolo: come te, nessuno più – scrive oggi Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.