Extraterrestrial: the First Sign of Intelligent Life Beyond Earth, di Avi Loeb (Boston-New York, Houghton Mifflin Harcourt, 2021). [trad. “Extraterrestre; il primo segno di vita intelligente oltre la Terra“]
Che cosa era successo nel 2017 e poi nel 2020?
Di certo il 2020 non sarà ricordato per una teoria ai limiti della scienza a causa del passaggio di un asteroide nel nostro sistema solare avvenuta tre anni prima, nel 2017. Ben altre urgenze hanno calamitato l’attenzione generale sugli eventi.
Tuttavia, agli appassionati di astronomia (e di vita extraterrestre) non sarà sfuggito il risalto che per qualche giorno i media hanno dato – verso la fine dell’anno – a una serie di video-simulazioni nelle quali si vedeva uno strano asteroide dalla forma allungata, “oblunga”, che faceva il suo ingresso nel nostro sistema solare, compiva una curva stretta attorno al nostro Sole e usciva ad alta velocità in tutt’altra direzione.
Ma perché tutto questo interesse? Di asteroidi ne passano a centinaia (forse migliaia) tutti i giorni in uno spazio così vasto come può essere considerato il nostro sistema solare, comprendendo le orbite di tutti i pianeti. La particolarità di questo asteroide era principalmente la sua forma, a forma di sigaro, ossia allungato su di un asse, come una specie di pallottola o di missile e il fatto che provenisse da una regione sterna al sistema solare. Da un punti di vista fisico, si è stimata una dimensione che varia da poche centinaia di metri a mille metri al massimo.
Va detto che le immagini che i media di tutto il mondo hanno mostrato nei loro notiziari non erano immagini “vere” dell’oggetto celeste in questione, ma ricostruzioni “artistiche” sulla base di vari fotogrammi di osservazione.
Oumuamua
L’asteroide di cui stiamo parlando è stato scoperto il 19 ottobre del 2017 attraverso un telescopio situato alle isole Hawaii. Il nome assegnato, Oumuamua (anche se gli scienziati lo chiamano U1 2017), è difatti una parola del dialetto hawaiano e significa “il primo messaggero che viene da lontano” o “messaggero da un lontano passato”.
Come accennato prima, la sua importanza deriva dal fatto che è stata accertata con un alto grado di affidabilità la sua provenienza dall’esterno del sistema solare. La sua forma allungata, a forma di “missile” e il fatto che provenisse dallo spazio cosmico, ha ovviamente acceso la fantasia di molti.
Come non pensare, dice su Youtube l’astrofisico Amedeo Balbi, al romanzo di fantascienza Incontro con Rama, di Arthur C. Clarke, pubblicato con questo titolo nella collana Urania nel 1973. Anche in quel caso il “manufatto alieno” era un enorme cilindro in rapida rotazione che entrava nel nostro sistema solare.
Entra in scena Loeb
Ma fino a che ipotesi fantasiose e illazioni “alternative” vengono avanzate da giornalisti non specializzati, ufologi e romanzieri, non avviene nulla degno di interesse. Le cose cambiano quando uno stimato professore di Harvard, nella fattispecie l’israeliano-americano Abraham (Avi) Loeb (nato nel 1962), afferma con coraggio la possibilità che l’oggetto osservato possa essere di natura aliena.
Scriveva per esempio Notizie Scientifiche.it (7 gennaio 2021):
“Lo scienziato Avi Loeb, astrofisico ad Harvard, insiste: Oumuamua, il misterioso oggetto proveniente dall’esterno del sistema solare, uno dei pochissimi individuati fino ad ora ad avere questa caratteristica, potrebbe essere un’astronave aliena. Lo scienziato rinsalda questa sua tesi in un nuovo libro intitolato Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth che dovrebbe essere pronto per la pubblicazione (in lingua inglese) alla fine di questo mese.
Secondo lo stesso Loeb, potrebbe trattarsi di un’astronave aliena, magari dotata di una vela leggerissima grazie alla quale sta attraversando il nostro sistema.”
Extraterrestrial: alla fine il libro è uscito davvero!
C’è stato un po’ di ritardo. Qualcuno già cominciava a pensare che le reazioni poco incoraggianti del mondo scientifico ed accademico avrebbero alla fine impedito a uno scienziato stimato di produrre un libro nel quale si fa portare di teorie abbastanza ai limiti della scienza. Forse la sua fortuna (ma anche l’abilità) è stata proprio quella di non superare il limite della decenza e di fare sì congetture, sì azzardate, ma assolutamente di “matrice scientifica”.Innanzitutto va rilevato come il libro nella sua versione “di lusso”, cioè con copertina rigida e sovraccoperta abbia per immagine centrale quella di un essere umano che osserva la volta celeste (vedere l’immagine qui a fianco pubblicata), che su Amazon appare – credo per errore – attribuita alla versione in ebook. La versione con copertina nera e pianeta in primo piano è invece una brossura con copertina morbida.
Stiamo ancora aspettando l’edizione italiana.
In sostanza, Loeb cosa afferma in questo libro?
Loeb enumera alcuni punti chiave nell’eventualità di un’origine artificiale di Oumuamua. Per esempio l’estrema rarità dell’evento stesso (cioè il supporre che provenga accidentalmente da un altro sistema planetario), oppure la sua velocità troppo simile a quella del materiale della nostra stessa galassia. Poi c’è il comportamento dell’oggetto, che sarebbe più tipico di una cometa che di un asteroide. Inoltre, le variazioni luminose che si sono evidenziate durante la sua osservazione denotano una rotazione anomala e non spiegabile, sempre secondo lo scienziato americano. Ma l’osservazione che pare più pertinente del suo ragionamento è che l’oggetto avrebbe mostrato una anomala accelerazione, cioè a un certo punto avrebbe aumentato di colpo la sua velocità.
Tutti questi punti sono stati presi in considerazione da altri scienziati e tuttavia spiegati con altre evidenze. Loeb è stato attento e misurato nelle sue dissociazioni dalla linea ortodossa e come tale non è stato attaccato apertamente dalla comunità scientifica. A livello speculativo le sue osservazioni non possono essere considerate errate, tuttavia molto improbabili. Diciamo pure che il dibattito scientifico è in corso, al momento senza vinti né vincitori. Tuttavia il fenomeno – come era logico aspettarsi – ha infiammato la curiosità dei media e in molti si stanno rammaricando che i nostri telescopi non siano riusciti ad avere immagini e informazioni più nitide e precise su questo oggetto che ci ha sfiorato nel 2017 e che adesso, procedendo a una velocità di circa 90.000 chilometri l’ora, è già molto lontano da noi. Ben oltre dieci volte la distanza che ci separa in questo momento dalla nostra stella. E scappa sempre più.
Ma non è stato il primo!
Sull’onda dell’entusiasmo per la notizia dell’asteroide Oumuamua, altri libri, ma li definirei instant book speculativi, hanno preceduto l’uscita del libro di Avi Loeb, o vi si sono affiancati. Ne faccio a seguire una rapida carrellata, aggiornata fino al momento di andare online. Tralascio volutamente i titoli che sono stati posti in vendita esclusivamente in formato e-book.
Il primo sull’argomento sembra essere stato un libro in lingua portoghese, Oumuamua a Crônica do Fim dos Tempos, di André Barroso (Amazon / Chiado Books, gennaio 2019).
Poi è la volta di Chasing ‘Oumuamua: and other stories, di Sean Monaghan (Amazon, luglio 2020). [in Inglese]
Oumuamua, la seconde visite, di Philippe Coué (Amazon, 10 febbraio 2021). [in Francese]
Oumuamua the Visitor: interstellar visitor, di Axel Sigmatico (Amazon, 17 febbraio 2021). [in Inglese]
Disponibilità dei libri citati (sempre aggiornato)
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Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth, di Avi Loeb, 2021
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OUMUAMUA THE VISITOR: interstellar visitor, 17 febbraio 2021, di Axel Sigmatico
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Oumuamua, la seconde visite (in Francese) – 10 febbraio 2021, di Philippe Coué
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Chasing ‘Oumuamua: and other stories (in Inglese) – 2 luglio 2020, di Sean Monaghan
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Oumuamua a Crônica do Fim dos Tempos (in Portoghese) – 1 gennaio 2019, di André Barroso
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