"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

“Poirot a Styles Court” di Agatha Christie con il finale perduto

Un romanzo che ha subito mille trasformazioni, a partire dal titolo

 

Come è nato questo romanzo

Anche per la grande Agatha Christie non è stato sempre e tutto “rose e fiori”. Dovette combattere anch’essa, all’inizio della carriera, coi rifiuti editoriali. Il suo primo romanzo, The Mysterious Affair at Styles (London, John Lane The Bodley Head, 1921 – prima edizione inglese) incontrò una fiera opposizione da parte del grande editore Hodder and Stoughton e altri. Quello di cui stiamo parlando è il primo romanzo poliziesco della scrittrice di Torquay, scritto durante la Prima guerra mondiale, ispirandosi al suo lavoro di infermiera e per vincere una scommessa con sua sorella. In questo romanzo fa la sua prima apparizione quello che poi diventerà uno dei più celebri personaggi della letteratura poliziesca di tutti i tempi, Hercule Poirot, un ex funzionario della polizia belga ormai ritiratosi dall’attività e rifugiatosi in Inghilterra a causa della Grande Guerra.

Prima edizione inglese (1921)

 

Era risaputo, anche se noto solo ai ristretti estimatori della celebre scrittrice inglese, che questo primo romanzo non avesse avuto una genesi facile ed esente da “incidenti”. Per esempio, l’editore volle che ci fossero dei cambiamenti radicali sull’ultimo capitolo, il dodicesimo. L’episodio nel quale l’investigatore privato arringa in tribunale, prendendosi la scena, non sembrava plausibile per i tempi e così fu chiesto alla Christie di riscriverla, ambientandola in un salotto privato. Così fece.

Edizione canadese (1920) [Immagini da: Heritage Auctions HA.com]

Secondo la Libreria The Usual Suspects di St. Catharines, in Canada, la prima edizione assoluta del libro fu quella americana di John Lane di New York (anno 1920); di poco successiva apparirebbe quella canadese dell’editore Ryerson Press di Toronto (sempre anno 1920) che – sulla base di altre edizioni coeve – dovrebbe averne stampate meno di 300 esemplari – rendendola di fatto rarissima. Ad ogni modo, entrambe queste due edizioni sul continente nordamericano precedettero l’edizione inglese del 1921.

 

 

 

 

La situazione in Italia

Per quanto riguarda l’Italia non c’è disputa per la prima edizione del libro, c’è solo il titolo che varia continuamente (fino ai giorni nostri) e che ha dato in passato adito a confusione. La prima edizione italiana è (edizione n.1) Un delitto misterioso a Stylen Court, di Agatha Christie (Milano, Mediolanum, 1932-30-Nov); traduzione di L. Graziani. Seguirà, dopo pochi giorni, (edizione n. 2) Il delitto di Styles Court: romanzo, di Agatha Christie (Milano, L’Italgrafica, 1932-10-Dic.); prima traduzione italiana di Renato Jacchia. A ruota esce (edizione n. 3) Il misterioso “Affare Styles”, di Agatha Christie (Milano, Alfa ELIT, 1932-15-Dic.).

La disputa, casomai, è per la quarta edizione, perché ci sono due editori che nel 1933 stampano il libro, con il titolo che continua imperterrito a cambiare. Le due edizioni sono: (edizione n. 4) Morte misteriosa a Styles Court: romanzo, di Agata Christie (Lanciano, G. Carabba, 1933); traduzione di Maria Napolitano e (edizione n. 5) Il misterioso affare di Styles, di Agatha Christie (Milano, Argo Editore, 1933 – probabile edizione clandestina). Nel 1934 fa la sua comparsa (edizione n. 6) Un delitto a Stylen Court, di Agatha Christie (Milano, Mediolanum, 1934-15-Giu). Le edizioni di questo libro non sarebbero finite qui, ho solo indicato le prime sei. E comunque l’esposizione è limitata alle edizioni autonome, tralasciando volutamente quelle facenti parte di eventuali raccolte.

 

Un’altra edizione italiana molto rara è L’affare misterioso di Styles, di Agatha Christie (Milano, Casa Editrice Impero, 1942).

 

 

 

 

 

 

 

Ma la novità è del 16 Giugno 2020

Mondadori fa uscire finalmente l’edizione del libro con il finale originale che l’editore dell’epoca si rifiutò di validare. L’edizione uscita è Poirot a Styles Court, di Agatha Christie (Mondadori, 2020).

Come dichiara lo stesso editore: “A cent’anni dalla pubblicazione, Poirot a Styles Court è qui accompagnato da “contenuti speciali”: il testo originale inviato all’editore del capitolo 12 (diverso da quello che sarebbe andato in stampa, come racconta l’introduzione di John Curran) e un curioso articolo della Christie sul suo rapporto con i veleni e sul loro ruolo nelle crime stories.”

 

 

[Si ringraziano Cristian Scalambra e la redazione di Delitto & Paura per la consulenza e le immagini delle edizioni nn. 3, 4 e 6 – grazie a Federico Floresta per la segnalazione]

 

 

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