“Le imprese multinazionali: prospettive di un’economia senza confini“. Conferenza tenuta dal Dott. Eugenio Cefis presso l’Accademia Militare il 23 febbraio 1972 (Modena, Accademia Militare: Comando, [1972]).
Ben nota sia negli ambienti militari che in quelli politico-economici è la lectio magistralis che fu impartita da Eugenio Cefis agli Allievi dell’Accademia di Modena dell’Esercito Italiano il 23 febbraio 1972. Questo discorso può essere a ben ragione considerato un importante contributo per comprendere la storia recente dell’Italia, tuttavia, spesso viene citato senza ricevere un’analisi adeguata.
Analisi del discorso di Eugenio Cefis
Il discorso di Cefis affronta temi quali le relazioni internazionali e il ruolo delle imprese multinazionali nel contesto economico e politico globale. L’analisi del discorso offre spunti di riflessione su questioni legate alla storia economica e politica dell’Italia e del mondo nei primi anni ’70. L’intervento di Cefis mostra una chiara presa di posizione a favore della globalizzazione e dell’espansione economica. Egli vede le imprese multinazionali come un motore essenziale per lo sviluppo economico, sottolineando il loro ruolo crescente nell’economia mondiale. Propone inoltre un’analisi articolata del rapporto tra queste imprese e gli Stati-nazione.
Il linguaggio utilizzato da Cefis è chiaro e denota una profonda conoscenza dell’argomento. Egli si rivolge agli allievi dell’accademia militare partendo dai cambiamenti storico-sociali come guida alla comprensione del contesto geopolitico contemporaneo. Utilizza esempi concreti e dati numerici per sostenere le sue affermazioni, integrando una forte componente pragmatica al suo discorso.
Un simile intervento è interessante in quanto esprime una visione anticipatrice del ruolo delle imprese multinazionali e della crescente globalizzazione. Le idee espresse avrebbero una grande influenza sulle politiche economiche italiane e internazionali a venire. Il discorso ha anche un impatto significativo sulla figura controversa di Cefis stesso, tra cui la nota polemica con Pier Paolo Pasolini, che invece ne criticava aspramente il ruolo nell’economia italiana.
Nella seconda parte del suo discorso, Cefis illustra le dinamiche future delle forze militari che, probabilmente a causa del progresso tecnologico, potrebbero diventare più professionalizzate, simili ad organizzazioni aziendali moderne. Egli sottolinea i complessi problemi che questo potrebbe comportare a livello di controllo politico.
Cefis sottolinea l’importanza della tecnologia nel modellare il futuro dell’esercito. A suo parere, la crescente professionalità può portare ad eserciti più tecnologici e professionali, piuttosto che basati sulla coscrizione obbligatoria. Tuttavia, nota anche i potenziali problemi di questa tendenza, come il difficile controllo politico di un esercito di tecnici.
Cefis suggerisce che in futuro, l’identità nazionale potrebbe essere soppiantata da una forte identificazione con le imprese multinazionali per le quali le persone lavorano. Pur non sostenendo che questa sia la direzione ottimale, riconosce che questa è una tendenza emergente che richiede un adattamento e un rinnovamento del potere politico.
Tra le soluzioni proposte da Cefis per affrontare queste sfide, vi è l’integrazione politica su scala continentale. Sostiene che, se da un lato l’Italia può sembrare un mercato troppo ristretto per le grandi imprese, l’Europa rappresenta invece il più grande mercato del mondo. Un controllo politico delle multinazionali su scala europea avrebbe quindi il potenziale di bilanciare i poteri economici e politici.
Verso la fine del discorso, Cefis mette in luce la tensione tra l’orgoglio nazionale e i vantaggi della globalizzazione. Sottolinea l’importanza di un “dialogo” tra il potere politico e le multinazionali e la necessità di negoziati e accordi per assicurare che entrambi possano lavorare insieme armoniosamente.
Nelle sue parole finali, Cefis esorta gli ufficiali della futura accademia militare a non trascurare lo studio dei fenomeni sociali e a riflettere sul dinamismo del mondo contemporaneo. Li invita a difendere i valori di libertà, democrazia e giustizia sociale, puntando su un equilibrio tra identità nazionale e apertura internazionale.
Chi era Eugenio Cefis
Eugenio Cefis (Cividale del Friuli, 21 luglio 1921 – Lugano, 25 maggio 2004) è stato un influente dirigente d’azienda e imprenditore italiano. Durante la sua carriera, ha occupato importanti ruoli di leadership in diverse aziende. Cefis è stato consigliere dell’AGIP e poi presidente dell’ENI dal 1967 al 1971, succedendo a Marcello Boldrini. Successivamente, dal 1971 al 1977 è stato presidente della Montedison, il colosso della chimica italiana.
Nel 1963 è stato insignito del massimo riconoscimento italiano, Cavaliere di Gran Croce. Tuttavia, la sua carriera è stata anche segnata da controversie, in particolare per il suo ruolo nella loggia massonica P2 e per i sospetti avanzati sulla sua possibile partecipazione all’attentato a Enrico Mattei, uno dei principali innovatori nel settore energetico italiano.
Cefis viene descritto come un personaggio chiave della cosiddetta borghesia di Stato, ed è stato fondamentale nella formazione e nella direzione delle principali aziende energetiche italiane. Tuttavia, è stato accusato di utilizzare denaro pubblico per guadagnare personalmente e di voler mantenere un controllo esclusivo sul mercato chimico italiano.
Nel 1977, dopo il rifiuto da parte del banchiere Enrico Cuccia di un aumento di capitale per Montedison, azienda che stava attraversando un periodo di difficoltà economica, Cefis si ritirò dalla vita pubblica e si trasferì in Svizzera. Nonostante la sua carriera controversa, Cefis rappresenta una figura centrale nella storia economica e imprenditoriale italiana del XX secolo.
Sulla trovabilità del titolo
Essendo stampato da un comando militare, non ci risulta che il testo sia apparso in forma scritta cartacea altrove. Pertanto le copie circolanti sono quasi inesistenti; salvo errori, il titolo risulta sconosciuto come tale anche al Sistema Bibliotecario Nazionale.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)