"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

 Les Sept Têtes du Dragon Vert, di Teddy Legrand (Paris, Éditions Berger-Levrault, 1933) [in Francese]

 

Esemplare in vendita della prima edizione originale francese

 

Chi era Teddy Legrand veramente? Tante teorie…

 

Teddy Legrand è uno pseudonimo, che potrebbe anche essere collettivo e quindi comprendere più autori. Supposizioni ne sono state fatte. Si va dalla spia francese Charles Lucieto allo scrittore Xavier (Marie, Alphonse) de Hauteclocque (1897-1935). Poi c’è chi vi vede la mano di Jean d’Agraives , pseud. di Frédéric Causse (1892-1951) o anche quella di Pierre Mariel, all’anagrafe Pierre-Maurice Marie (1900-1980), giornalista, romanziere ed occultista dell’estrema destra francese.

 

Un libro voluto dai servizi segreti?

 

Les Sept Têtes du Dragon Vert, di Teddy Legrand (Paris, Éditions Berger-Levrault, 1933). 1° ed. francese

Les Sept Têtes du Dragon Vert è un romanzo esoterico-iniziatico, infarcito di citazioni e di rimandi ad altre opere. Il suo fascino non ha lasciato indenne neppure il pubblico italiano. Nel 2017 è uscita un’edizione con il titolo Le sette teste del drago verde, di Teddy Legrand; traduzione di Loris Bagnara (CreateSpace, luglio 2017). Di questa edizione circolano due copertine differenti ma è probabile che solo una si sia concretizzata.

L’opera è paradossalmente poco conosciuta anche in Francia, almeno dalla maggior parte dei lettori. Però è indiscutibilmente nel mito. Un volume, questo, che è il primo (o tra i primi) a fare un preciso collegamento tra le meditazioni dei monaci tibetani e il Nazismo. Alcuni studiosi d’oltraple ritengono che alcuni brani del libro siano stati ripresi, sviluppati e magistralmente rielaborati da Louis Pauwels e Jacques Bergier nel loro Le matin des magiciens.

 

Come si presenta al lettore d’oggi?

Come un elaborato mix di spionaggio, politica ed esoterismo con una trama di fondo che gira attorno a un complotto criminale della politica internazionale, mettendo poi sul piatto ogni aspetto dei romanzi e della narrativa del tempo. Dalla rivoluzione russa, all’ascesa del nazismo, ai servizi di intelligence, fino a includere i segreti dell’alta finanza e le società segrete (ma leggi massoneria).

Come dice l’editore francese Jean-Marie Fraisse (che nel 2012 ne ha diffuso una ristampa, di certo non la prima e neppure l’ultima), non è neppure da escludere che Ian Fleming abbia tratto ispirazione dalla trama del romanzo o dall’atmosfere e dalle connessioni che il libro fa, per costruire il suo mirabile agente segreto 007 di Sua Maestà britannica. Dice sempre Fraisse:

“(…)Questo libro è allo stesso tempo un romanzo poliziesco, un romanzo di spionaggio, un “thriller” come diciamo ora – un libro di suspense, dove è perfino presente un certo grado di umorismo, a volte, portando aria fresca nel clima di mistero e minaccia, tipico delle prospettive asfittiche della politica e del dietro le quinte della Storia.”

Teorie molto accattivanti sono quelle che vogliono che il romanzo sia stato facilitato dai servizi segreti francesi, in un momento della politica internazionale dove anche l’esoterismo e lo spionaggio erano veicoli importanti di contatti e relazioni.

Conclude l’editore francese:

“Dietro Les Sept Têtes du Dragon Vert, e lo pseudonimo dell’autore, Teddy Legrand – lo riveliamo oggi – si nascondeva qui un giornalista, scrittore e ufficiale, che due anni dopo l’uscita del libro avrebbe dato la sua vita per la Francia, nei servizi segreti, avendo accettato, nonostante la minaccia che gravava su di lui, di continuare una missione che considerava un dovere: indagare, allertare la Francia e il mondo dei pericoli che correvano, cercare di difendere loro da tali pericoli e, come agente, combatterli. Il suo nome? Xavier de Hautecloque.”

 

Nota collezionistica

 

La maggior parte dei bibliofili e dei collezionisti di libri di culto ha in mente opere rarissime, di circoscritta e limitata diffusione. Opere note, a volte, a loro soltanto. E un titolo che fa parte di questa schiera di eletti è senz’altro Les Sept Têtes du Dragon Vert, di Teddy Legrand.

Parliamo ovviamente della rarissima edizione originale francese del 1933. Il libro, come si sa, è stato ristampato negli anni recenti (dopo quella del 1933 ne sono seguite quattro altre edizioni francesi nel 2007, 2012, 2014 e 2018, più una italiana nel 2017). Queste ristampe si erano fatte praticamente indispensabili visto che l’opera originale era scomparsa in toto. Perfino gli esemplari posseduti dalle biblioteche erano stranamente irreperibili. In perenne prestito o “fuori posto”.

 

 

 

Disponibilità delle varie edizioni del libro (sempre aggiornato)

 

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Les sept tetes du dragon vert, Charles Lucieto, Teddy Legrand, vettazedition OÜ, Stati Uniti, 2014

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Le Sette Teste del Drago Verde, Loris Bagnara, Teddy Legrand, Createspace, 2017

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Le Sette Teste del Drago Verde, Loris Bagnara, Teddy Legrand, Createspace, 2017

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Les Sept Têtes du Dragon Vert – Teddy Legrand , Energeia, dicembre 2012

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Les Sept Tetes Du Dragon Vert, Teddy Legrand (Lulu, settembre 2018)

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