Sta per uscire un interessantissimo libro di Masssimo Gatta sulle edizioni fuori commercio della Einaudi. Stiamo parlando di libri misconosciuti, perlopiù rari o rarissimi, che non sono contemplati a volte neppure nell’archivio storico della celebre casa editrice torinese. Spesso delle vere e proprie chicche bibliofile. Inutile dire che prima del lavoro di Gatta non esisteva nulla che potesse in qualche modo censirle e che questi libri, di conseguenza, risultavano sconosciuti.
Il libro in questione è Struzzi senza prezzo, di Massimo Gatta (Macerata, Biblohaus, 2019); sottotitolo: Note sulla collana “fuori commercio” Einaudi (1946-2018). Con una nota di Franco Contorbia; prefazione di Franco Cicala.
Del libro di Massimo Gatta, esce l’edizione regolare, al costo di 15 € e l’edizione limitata (che presenta una copertina diversa) al costo di 50 €; quest’ultima in appena 50 esemplari.
Scrive Franco Contorbia, nella sua nota:
“La collana aspira ad assumere, e nel fatto assume, un’impronta riconoscibile ma non tanto programmata nei cinquant’anni esatti che separano Ciau Masino dal provvisoriamente ultimo titolo, Lettere e schede editoriali (1954-1977) di Angelo Maria Ripellino, datato 2018. Massimo Gatta è molto bravo nell’indicare le linee di forza di un’impresa che sa multivaria, costituita com’è di una serie di iterate addizioni non sempre immediatamente riconducibili a un disegno unitario neppure dal punto di vista grafico e, per dir così, merceologico: talché, a ripercorrere con un solo sguardo l’intero corpus dei titoli censiti, è facile coglierne immediatamente il profilo plurale e scaleno. […] Mémoire brisée? Non ne sono del tutto persuaso, attesa la sfaccettata e un po’ casuale fisionomia assunta nel corso del tempo da una collana-non collana comunque perfettibile, della quale Massimo Gatta si rivela callido e onnisciente fenomenologo, come si conviene a un devoto della bibliografia capace di convertire una strenua competenza tecnica nella precondizione necessaria di una irresistibile disposizione all’avventura intellettuale.”