Non c’era bisogno di un’altra guerra
Il Donbas (o Donbass) [in ucraino Донбас; in russo Донбасс] è un territorio dell’Ucraina orientale, posto al confine con la Russia. Questo territorio è al centro da anni di rivendicazioni russe, basti pensare alle auto-dichiarate Repubblica Popolare di Donetsk e Repubblica Popolare di Lugansk, enti non riconosciuti dalla comunità internazionale.
Nella settimana dal 21 febbraio 2022, a seguito di una rapida escalation, preannunciata dall’allerta degli Stati Uniti, si è arrivati allo scontro armato, concretizzatosi Giovedì 24 con un attacco della Russia all’Ucraina da tutti i suoi versanti geografici grazie anche all’appoggio di alleati (come la Bielorussia).
Ovviamente al primo posto dell’attenzione è la salvaguardia della popolazione civile, e in secondo luogo quello dell’avvenire economico e politico dello stato coinvolto.
Cosa c’entrano i libri?
Questo blog si occupa di libri e solamente di libri. Non esprimiamo qui giudizi politici, non assumiamo posizioni o schieramenti. Ci chiediamo però quanto debba ancora da soffrire l’umanità dopo gli ultimi due anni di pandemia. E ci domandiamo se questo era il momento per un’azione del genere.
Ma si sa. La vita accade. E non chiede il permesso a nessuno. Per cui l’unica cosa che rimane da fare e prepararci a qualsiasi evenienza. Essere pronti. Non farci prendere alla sprovvista. Qualunque cosa accada.
Prepararsi alla crisi, prepararsi a subire noi stessi – cittadini d’Europa – le conseguenze di un conflitto che non è lontano. Anzi, lo possiamo considerare vicinissimo. Alle porte, sotto le mura delle nostre città fortificate. Delle nostre belle città di cristallo.
Pacchi di libri in arrivo dal Donbas!
Non tutto il Donbas vuole ritornare ad essere russo. Gli ucraini si appellano al diritto internazionale. Al sostegno della comunità mondiale. Guardano all’Europa. A noi vicini di casa.
Il cacciatore di libri vuole dare un segno di disgelo. Tendere un ramoscello ideale di pace.
A un libraio della città di Lugansk (nel Donbas) giorni fa ho chiesto di andare all’ufficio postale prima che fosse troppo tardi, prima che i servizi postali e le transazioni commerciali potessero subire interruzioni o sospensioni.
Una decina di libri, spediti singolarmente in pacchi ‘affrescati’ da francobolli ucraini sono stati spediti a Mosca e da qui un contatto me li rispedisce in Italia. All’interno di ogni pacchetto, decorato da timbri postali e francobolli, ci sarà un libro in ucraino. Di poco valore. Il gesto simbolico che – nonostante la guerra, la sofferenza, le privazioni, l’incertezza dell’avvenire – la vita va avanti.
E il libro è il ramoscello d’olivo che ho scelto
Poi pubblicherò le foto, vedrete i pacchi arrivati sul tavolo del mio studio. Se qualcuno di voi può ospitarli per una mostra, in margine a un dibattito sulla pace, sarò ben lieto di consegnarli.
Se un museo volesse adottarli, sarei altresì felice.
Vi terrò aggiornati su questa stessa pagina. Tornate a farmi visita.