Il duce sarebbe sfuggito all’esecuzione e riparato in Giappone?
Mussolini in Giappone: sul lago di Como uccisero un sosia, di Angelo Paratico (Verona, Gingko Edizioni, 2021)
Angelo Paratico, scrittore, editore e giornalista, ha passato 40 anni della sua vita a Hong Kong. Conosce tutto l’estremo Oriente, la sua storia e il suo misticismo.
Un libro straordinario per una teoria abbondantemente ‘eretica’ ma di grande fascino. Angelo Paratico alle prese con un mistero della storia. Naturalmente si tratta di un romanzo, non di un saggio. Un romanzo storico che si dipana tra le brume di Giulino di Mezzegra, quel fatidico 28 aprile 1945.
Fu il duce Benito Mussolini ad essere fucilato dai partigiani? No, l’autore lo crede un sosia, che aveva preso il posto di Mussolini già da diversi giorni, forse da una settimana. Un po’ alla Diabolik, come diremmo oggi. A convincere Paratico di questa suggestiva ipotesi è innanzi tutto il comportamento irrazionale, incerto, timoroso degli ultimi giorni ufficiali del duce. Quel suo mancare gli appuntamenti importanti per la sua salvezza.
Lo racconta bene Ambrogio Bianchi in un articolo pubblicato sul sito dell’editore Gingko di Verona. Sembra che Mussolini tardò fatalmente a mettersi in salvo. Forse il sosia fu pagato – cioè la sua famiglia – per morire al suo posto? Ipotesi terribile.
Ma c’è un personaggio, che potrebbe essere la chiave del mistero. Si tratta di Enzo Grossi (1908 -1960), un abilissimo e pluridecorato sommergibilista (chiamato l’affondatore) che avrebbe organizzato – chissà – proprio la fuga di Benito Mussolini con un sommergibile da lui per tempo predisposto. Destinazione Giappone.
Dice Paratico che ce ne sarebbe qualche cenno in un libro molto difficile da reperire, Dal “Barbarigo” a Dongo, di Enzo Grossi (Roma; Trieste, Edizione Due Delfini, 1959), ristampato dalle Edizioni dell’Aurora in anni più recenti.
Il piano sarebbe stato concordato con gli alleati giapponesi per approntare un grosso sommergibile, al fine di mettere il duce in salvo, e al comando ci sarebbe stato proprio Enzo Grossi.
Anche un secondo libro, ristampato recentemente, indicherebbe l’esistenza di un piano segreto per la fuga del duce. Il libro in questione è Mussolini mi ha detto, di Antonio Bonino (Buenos Aires, Edizioni Risorgimento, circa 1950), ristampato da Settimo Sigillo di Roma nel 1995.
Mussolini quindi si salvò? Dai partigiani sì, ma una volta arrivato davanti alla baia di Tokyo… non vi voglio svelare il finale.
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