Un libro che non avrebbe potuto circolare liberamente ma…
Niente di nuovo sul fronte occidentale è un romanzo di guerra di Erich Maria Remarque (1898-1970), pubblicato per la prima volta sul giornale tedesco “Vossische Zeitung” nel novembre-dicembre 1928 e apparso in volume alla fine di gennaio del 1929. Il libro racconta la storia di un gruppo di giovani soldati tedeschi nella prima guerra mondiale, evidenziandone le sofferenze e il trauma psicologico e mentale subìto durante il conflitto.
Il libro ebbe un successo immediato ed enorme, venendo tradotto in 32 lingue e vendendo in oltre 2.5 milioni di copie nelle varie lingue nel solo primo anno dalla pubblicazione. Tuttavia, una parte del pubblico tedesco rimase scioccata dalla tesi del libro che, invece di esaltare l’eroismo dei combattenti, evidenziava la futilità della guerra e i suoi orrori.
La reazione negativa al libro, che sfidava gli ideali del militarismo, dell’onore e del patriottismo, fu sfruttata dai nazionalsocialisti che lo bandirono dalla vendita e dalla pubblicazione per ordine di Goebbels, allora ministro della propaganda. Il libro è annoverato come uno dei testi oggetto di roghi di libri. Nel maggio del 1933, infatti, fu dato alle fiamme dai nazisti nel primo rogo di libri, tenutosi pubblicamente davanti all’Università di Berlino. Remarque fu privato della cittadinanza tedesca e costretto all’esilio in Svizzera.
Oltre alla Germania, il libro fu bandito anche in Austria e Cecoslovacchia, mentre in Italia fu bloccata la circolazione del romanzo e fu permessa solo la stampa, ma non la distribuzione. L’edizione della Mondadori, contenente la dicitura “Edizione per l’estero“, fu pertanto distribuita solo fuori dall’Italia dalla rivista svizzera “Illustrazione Ticinese“.
La nascita di un mito
Niente di nuovo sul fronte occidentale è stato accolto come un romanzo pacifista e apolitico, scritto con un linguaggio semplice e giornalistico ma che rappresenta un atto di accusa contro la guerra e contro coloro che spingono i giovani verso posizioni belliciste. È stata definita una delle grandi opere letterarie del XX secolo, non solo per la sua qualità stilistica e narrativa, ma soprattutto per il messaggio che trasmette sulla futilità e l’orrore della guerra.
Il libro di Remarque ha ispirato numerosi adattamenti, tra cui film, serie televisive, opere teatrali e musicali. La sua influenza anche sulla cultura popolare è stata notevole, contribuendo a cambiare profondamente l’immagine della guerra e dei soldati che in precedenza veniva rappresentata dalla propaganda nazionalista e bellicista.
Fu pertanto un romanzo di grande importanza culturale e storica, che ha contribuito a rompere gli ideali del militarismo e del nazionalismo che avevano dominato la prima guerra mondiale. La sua storia editoriale, caratterizzata da bandi, processi e roghi di libri, rappresenta un chiaro esempio di come la cultura può diventare un campo di battaglia in cui si scontrano idee e valori radicalmente diversi.
Le tre prime edizioni in lingua italiana
Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Erich Maria Remarque; traduzione italiana dall’originale tedesco di Stefano Jacini (Milano, Mondadori, 1931).
Stampata in Italia con la dicitura “Edizione per l’estero” in copertina, rara ma non rarissima presente in diverse biblioteche.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Erich Maria Remarque (Basilea, Birkhauser, 1931).
Sul retro del frontespizio: la presente edizione non può essere venduta che nel territorio della Confederazione Elvetica. Stampata a Basilea estremamente rara; presente solo in tre biblioteche.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Erich Maria Remarque (New York, Edizioni Libreria Nuova Italia, 1931).
Illustrazione in copertina: Bruno Santi. Sul retro del frontespizio: la presente edizione non può essere venduta che nel territorio degli Stati Uniti d’America. Stampata a New York e destinata unicamente al mercato americano, praticamente introvabile presente solo in una biblioteca.
Occhio alle scritte in copertina!
Le tre versioni della prima edizione in lingua italiana riportano tutte quante (nell’angolo in basso a sinistra della copertina) la dicitura sulla circolazione dell’opera. Altre edizioni successive, sia pur con la medesima copertina recante la bella grafica di Bruno Santi, mancano della scritta. Pertanto possono essere identificate all’istante, senza neppur bisogno di aprire il libro e consultare il colophon.
[Si ringrazia il collezionista milanese R. G. per le immagini e per la condivisione delle sue informazioni]
Disponibilità delle varie edizioni del libro (sempre aggiornato)