Operazione Kazan, di Vicente Vallés; traduzione di Andrea Carlo Cappi (Milano, Salani, 2022)
Stati Uniti, 2024. A ottantadue anni, il presidente in carica sciocca il mondo annunciando la sua decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni. Alla convention dei democratici, esplode una notizia epocale: Viene nominata al suo posto Nathalie Brooks, la prima potenziale donna alla Casa Bianca. Con una forza d’animo incrollabile, una carriera scintillante e un padre eroe della Seconda guerra mondiale, decorato personalmente da Eisenhower e membro del Congresso, Nathalie sembra la candidata perfetta per guidare la più grande democrazia del mondo verso un futuro radioso.
Ma dietro le quinte di questa storica nomination, si cela un’oscura cospirazione che scuote le fondamenta della politica globale. A Mosca, il presidente della Federazione Russa festeggia segretamente: la nomina di Nathalie Brooks è il culmine dell’Operazione Kazan, un piano diabolico concepito esattamente un secolo fa dai servizi segreti russi. Un progetto infido avviato durante la Guerra Fredda e perpetuato anche dopo la caduta dell’impero sovietico, che ora rivela la sua vera potenza.
Questo complotto incredibile, un’autentica bomba a orologeria, è progettato per stravolgere il destino del pianeta e lanciare un attacco devastante all’Occidente, mai immaginato prima. Nel mezzo di una tensione globale crescente e alla vigilia di una recente offensiva russa che minaccia l’Europa, questo romanzo esplosivo intreccia finzione e realtà, tracciando una rotta imprevedibile attraverso i grandi eventi della Storia: dalla Rivoluzione russa del 1917 allo sbarco in Normandia, dalla caduta del Muro di Berlino fino ai nostri giorni. Un thriller mozzafiato che svela le forze oscure in gioco e il pericolo imminente che minaccia il nostro futuro.
6 domande a Vicente Vallés
dalla stampa internazionale
Signor Vallés, grazie per essere qui con noi oggi. “Operazione Kazan” è un thriller che intreccia storia e finzione. Può dirci da dove è nata l’idea per questo romanzo?
L’idea è nata dalla mia passione per la storia e dagli eventi geopolitici che hanno segnato il Novecento. Mi è sempre piaciuto immaginare come le decisioni prese nel passato possano avere conseguenze impreviste e straordinarie nel presente. “Operazione Kazan” riflette proprio quest’idea, collegando un’operazione segreta iniziata durante la Rivoluzione russa del 1917 con gli eventi del 2024.
Il libro tocca temi molto attuali malgrado il contesto storico in cui vengono inseriti. Quali sono, secondo lei, i messaggi più importanti che il romanzo intende trasmettere?
Uno dei principali messaggi è l’importanza di comprendere il passato per interpretare il presente e prevenirne i pericoli. La trama del libro evidenzia come le azioni dei servizi segreti e le operazioni geopolitiche possano avere un impatto duraturo e trasformarsi in minacce reali per il nostro futuro. Inoltre, mette in luce la fragilità della nostra democrazia e come possa essere manipolata da forze esterne.
Nathalie Brooks, la candidata democratica alla presidenza, si ritrova al centro di questa macchinazione. Qual è il suo ruolo nella narrativa del libro?
Nathalie Brooks rappresenta un punto cruciale nella trama di “Operazione Kazan”. È una figura con una brillante carriera politica e un solido background familiare che la rendono la candidata ideale per la Casa Bianca. La sua candidatura è il culmine di un piano segreto ordito dai servizi sovietici un secolo prima, volto a cambiare radicalmente le sorti del mondo e a minare le fondamenta dell’Occidente.
La trama del libro è davvero incredibile. Ha descritto come il piano di “Operazione Kazan” abbia radici profonde che risalgono agli anni ’20 del Novecento e si protraggano fino ai giorni nostri. Quale è stata la parte più complessa nel raccontare questa storia?
La parte più complessa è stata mantenere la coerenza narrativa attraverso i numerosi salti temporali e geografici. Ho dovuto bilanciare attentamente la narrazione storica con la fiction contemporanea, assicurandomi che ogni dettaglio fosse credibile e contribuisse a costruire la tensione. Questo processo ha richiesto una meticolosa ricerca storica e una paziente costruzione della trama.
Una critica comune è che il romanzo possa risultare difficile da seguire a causa dei frequenti flashback e cambi di scena. Come risponde a queste osservazioni?
È vero, la struttura del romanzo può risultare complessa, ma ritengo che sia necessaria per dare profondità alla storia e mostrare le connessioni tra eventi distanti nel tempo. Ho voluto evidenziare quanto siano intricati e interconnessi i piani dei servizi segreti e come le trame del passato influenzino il presente. Ogni salto temporale serve a svelare un pezzo del puzzle, rendendo il finale più impattante.
Operazione Kazan ha ricevuto un notevole successo in Spagna, vincendo il Premio Primavera 2022. A cosa attribuisce questo successo?
Credo che il successo del libro derivi dalla sua capacità di intrecciare storia e fantasia in un mix credibile e attuale.
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