Parole di un ribelle, di Pietro Kropotkin; prefazione di Luigi Fabbri; introduzione e note di E. Reclus (Milano, Casa editrice sociale, 1921).
Questa pubblicazione di sapore anarchico è figlia di un periodo ben delimitato, il cosiddetto biennio rosso (1919-1921), caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l’occupazione delle fabbriche nel settembre 1920. Questo periodo storico segnò pure l’inizio dell’ascesa del fascismo. La casa editrice sociale (fondata nel 1909 da Giuseppe Monnanni e Leda Rafanelli), ripropone un titolo che era apparso in prima edizione nel 1904, stampato da Paterson (N.J.) per i Gruppi I risorti e Verità di Ginevra. Nel 1923 la polizia sequestrò tutte le pubblicazioni della casa editrice.
L’autore
Pëtr Alekseevič Kropotkin, (1842 – 1921), è stato un filosofo, geografo, zoologo, militante e teorico dell’anarchia russo. Libertario, fautore di un’analisi sociologica e di una proposta poggiata su basi scientifiche dell’evoluzione sociale nelle comunità umane, con una propaganda fondata sui fatti, è stato uno dei primi sostenitori dell’anarco-comunismo.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)