L’opera Poesie scritte col lapis di Marino Moretti (Napoli, Ricciardi, 1910) offre un’analisi della sua poetica e della sua evoluzione stilistica. Si sottolinea l’influenza della lezione poetica di Giovanni Pascoli su Moretti, evidenziando come questa influenza si rifletta nella scelta del lessico, nel livello melodico e ritmico delle sue poesie. Si evidenzia il tono umile e il rifiuto dell’eloquenza come caratteristiche distintive della poesia di Moretti, accompagnate da atmosfere cupe e desolate e dalla fuga dal mondo esterno verso il mondo familiare, l’infanzia e l’adolescenza.
Il libro in prima edizione è molto raro e ricercato, con conseguenti valutazioni sostenute. Marino Moretti è stato un poeta, romanziere e drammaturgo, nato nel 1885 a Cesenatico e deceduto nel 1979 nella stessa città. La sua produzione poetica iniziò con influenze pascoliane, cantando le semplici cose di tutti i giorni con toni modesti e parole semplici. Successivamente si dedicò alla narrativa, per poi ritornare alla poesia negli ultimi anni della sua vita. La sua opera più nota, “Poesie scritte col lapis“, pubblicata nel 1910, rappresenta un importante punto di svolta nella sua produzione. In questa raccolta, Moretti esprime una maggiore complessità e analisi nel linguaggio e nei temi trattati, evidenziando così il suo sviluppo stilistico e concettuale.
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Moretti POESIE SCRITTE COL LAPIS Ricciardi 1910
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