Demone non Dio: il Liberalismo e la distruzione dell’Occidente, di Luca Radius (Amazon per conto di Gingko Edizioni)
Qui è possibile reperire una copia del libro
Questo libro, nella sua edizione originale in inglese, è stato bandito da Amazon e da altre piattaforme in rete. Da pochissimi giorni è stata approvata la sua versione in italiano, come POD (Print on Demand) ciò significa che ad ogni ordine seguirà la stampa di una singola copia, in Polonia, che verrà poi inviata con un corriere (gratuito) a casa dell’acquirente. Il tutto con la solita diabolica efficienza di Amazon. Per ora l’editore italiano è riuscito ad aggirare i sofisticati sistemi di controllo del colosso di Seattle. Il nome Luca Radius è fittizio, ma l’originale inglese usa anch’esso un nome fittizio. L’autore, che vuol restare anonimo, è un accademico americano che fa parte dello staff dei consiglieri di Donald Trump. Questo è davvero un libro documentatissimo, che mostra dove stiamo andando a finire in mancanza di un colpo di timone. L’edizione per le librerie è in programmazione.
Dalla scheda dell’editore:
“C’è qualcosa di profondamente sbagliato nella nostra società. I media ci propinano una illusoria impressione di progresso, con accessori, telefonini e fi lm. C’è un gran chiacchiericcio di giustizia sociale, ma di vera giustizia se ne vede poca. Monta sempre più l’alienazione collettiva, soprattutto fra i giovani. Il Neoliberismo è pieno di contraddizioni. Denuncia il “razzismo” eppure diffama i bianchi. Celebra la democrazia, ma mina i funzionari eletti pro-nazionalisti, manipola le elezioni, ignora i risultati, e addirittura sanziona l’invasione di nazioni sovrane e il rovesciamento di regimi, se i risultati non sono soddisfacenti per la classe dirigente. Si batte per i diritti delle minoranze – a meno che non si tratti di bianchi nelle ex colonie africane o di cristiani assediati in luoghi come l’Egitto e la Siria. Se gli ispanici sono sterminatori, come l’ebreo-ispanico Nikolas Cruz, allora vengono soprannominati dai media “ispanici bianchi”, un termine che è entrato nel lessico con George Zimmerman. Lo scopo del termine è chiaro più o meno nello stesso modo in cui gli ispanici sono classificati come bianchi nelle statistiche criminali come colpevoli, ma spesso vengono trattati come non bianchi quando sono vittime; allo stesso modo, si trovano classificati come non bianchi nelle azioni positive e nei processi di ammissione al all’università. I liberali bianchi credono di avere il dovere di “elevazione globale” – “Il Complesso Industriale del Salvatore Bianco” – e il “basto dell’Uomo Bianco” è stato a lungo un trofeo nelle imprese occidentali, sia straniere che nazionali. Oggi è una patologia etno-masochistica, un termine coniato per la prima volta da Alain de Benoist, o “sottomessi bianchi” come li chiama Spencer Quinn; un discorso sempre più saturo di banalità saccarinose di “compassione” imbeve anche gli “istinti materni” delle donne bianche nei confronti degli immigrati del Terzo Mondo che sostituiscono i bambini che queste “donne rifiutano di generare. L’alto investimento materno/parentale è uno dei fattori che fa sì che i bianchi si sviluppino in questo modo; questo fa crollare la famiglia e l’intero apparato civilizzatore.
Un altro libro che potrebbe presto scomparire