Quando non solo scrivere, ma anche tradurre un libro è pericoloso
di Enrico Pofi
ROMA LIBRERIA SIMON TANNER Via Lidia Giovedì 29 Ottobre 2020. Tempo fa, nella libreria dell’usato in oggetto indicata, ho avvistato la prima edizione italiana di un libro controverso, la cui pubblicazione, al momento della sua uscita, suscitò polemiche e discussioni a non finire: un vero caso letterario. Si tratta di I versi satanici, dello scrittore e saggista indiano, naturalizzato britannico, Salman Rushdie (classe 1947), edito in Italia da Mondadori a febbraio del 1989. (La prima edizione in lingua originale uscì con il titolo “The satanic verses” nel 1988).
In un capitolo del libro viene narrata una storia fantastica, chiaramente allusiva nei riguardi della figura di Maometto, ritenuta oscena e blasfema dai Mussulmani; tant’è che la pubblicazione del libro provocò una fatwa, con conseguente condanna a morte dello scrittore. L’autore, come noto, riuscì a salvarsi, rifugiandosi all’estero e a vivere sotto protezione. Anche il traduttore in italiano del romanzo, Ettore Capriolo, fu aggredito da un sicario nella sua casa a Milano, rimanendo fortunosamente soltanto ferito. Nel risvolto di copertina leggiamo a proposito del libro:
“Salman Rushdie ci trasporta in un viaggio epico, un viaggio di lacrime e risa, di storie meravigliose e di strabilianti voli dell’immaginazione, un viaggio allegorico verso il Bene e il Male che sono indissolubilmente legati in ognuno di noi”.
Il libro, di 576 pagine, è rilegato in tela rossa, con sovraccopertina illustrata. La mia copia risulta assolutamente perfetta e costava 10 €.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)