ROMA PORTA PORTESE Domenica 18 Giugno 2023 Testamento, di Antonio Pizzuto (Milano, Il Saggiatore di Alberto Mondadori Editore, 1969). Oggi parlo di questo libro, che trovai tempo fa su una bancarella di Via Parboni. L’autore, Antonio Pizzuto (1893-1976), scrittore, traduttore (tradusse dal tedesco anche un libro di Kant), impiegato nella polizia di stato (ove raggiunse il grado di questore). Il libro è: raro e ben valutato nella sua prima edizione, pubblicata da il Saggiatore di Alberto Mondadori Editore ad aprile 1969, con la presentazione di Gianfranco Contini. Dovette poi attendere ben 40 anni per potersi fregiare di una seconda edizione, quando la casa editrice fiorentina Polistampa lo pubblicò di nuovo nel 2009. A giudizio dei critici, con quest’opera di narrativa, l’autore produsse una radicale e sistematica distruzione del romanzo tradizionale (rinuncia dei tempi finiti del verbo, ricorso frequente al gerundivo, incremento dei neologismi). Di questo scrittore si è anche occupato Giampiero Mughini nel suo La collezione (Einaudi 2009), definendolo: “scrittore impervio e originale, d’avanguardia, padrone del mezzo espressivo”. Si badi: nei venti capitoli di cui è costituito questo libro, non c’è nemmeno un “a capo”!
“Uno scrittore arduo da leggere e conquistare, ma ne vale la pena se vi ci mettete” (sempre parole di Mughini). Pizzuto riproduce spesso il flusso di coscienza.
Il volume, telato con sovraccoperta con la riproduzione di un’opera dell’artista Piero Guccione intitolata Città riflessa, veniva offerto, in condizioni ottime, a 15 € (E. P.)
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)
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TESTAMENTO - ANTONIO PIZZUTO - MONDADORI - 1969 (C135b)
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