L’universo scandaloso di Rachilde e i suoi libri scomparsi
Rachilde in breve
Rachilde, pseudonimo di Marguerite Eymery (1860 – 1953), è stata una scrittrice francese, di genere decadentista. Bisessuale, irriverente e indipendente, nei suoi biglietti da visita si poteva leggere:
“Rachilde – Uomo di lettere”.
Secondo Petra Dierkes-Thrun, docente del Department of Comparative Literature dell’Università di Stanford, Rachilde ha giocato un ruolo non ancora pienamente riconosciuto nel plasmare l’eredità di Oscar Wilde. L’Oscar Wilde che conosciamo oggi non esisterebbe senza Rachilde. Nel periodo in cui Wilde era poco più di una battuta, Rachilde ha scritto articoli che difendevano l’amore omosessuale, ha esaminato l’opera di Wilde e commissionato nuove traduzioni dei suoi romanzi e opere teatrali.”
“Senza Rachilde, che ha ospitato uno dei primi salotti d’avanguardia di Parigi e curato una delle riviste letterarie più influenti d’Europa, il “Mercure de France“, scrive Dierkes-Thrun, l’eredità di Wilde sarebbe stata molto diversa.
Rachilde: l’autrice ribelle che ha acceso i cuori nel XIX secolo
Rachilde, pseudonimo di Marguerite Eymery, è stata una straordinaria scrittrice francese del XIX secolo. Nata il 11 febbraio 1860 nel castello di Château-l’Évêque, nella regione della Dordogna, Rachilde è considerata una pioniera nell’esplorazione delle tematiche di genere e nell’affrontare i tabù sociali dell’epoca.
Fin dall’infanzia, Rachilde si distinse per la sua personalità ribelle. Cresciuta in una famiglia segnata dalle cicatrici della guerra, il padre ritornato dal fronte con il volto sfigurato e la madre depresso, Rachilde trovò nella scrittura un modo per esprimere la sua individualità. All’età di quindici anni, inviò una delle sue storie a Victor Hugo, al quale ricevette elogi e incoraggiamenti.
Arrivata a Parigi all’età di diciotto anni, Rachilde si immerse nel mondo letterario della capitale francese. Con il suo stile audace e provocatorio, divenne rapidamente un’icona letteraria. Vestendosi e pettinandosi in modo androgino, Rachilde sfidava gli stereotipi di genere e si interrogava sulla fluidità dell’identità sessuale.
Il suo romanzo più celebre, “Monsieur Vénus” (Il Signor Venere) (1884), suscitò scalpore per la sua descrizione di una relazione amorosa tra una donna aristocratica eccentrica e un operaio florovivaista femminilizzato. Nonostante la censura iniziale in Francia, il romanzo ottenne successo e fu pubblicato anche in altri paesi, tra cui l’Italia.
Rachilde era una salonnière di grande fascino e tenacia. Nel suo salotto parigino, frequentato da alcuni tra i più grandi intellettuali del tempo, ascoltava e discuteva con scrittori come Jules Renard, Maurice Barrès, Paul Verlaine e Oscar Wilde. I suoi salotti letterari influenzarono profondamente la letteratura dell’epoca e l’hanno consacrata come una delle figure più influenti del fine XIX secolo.
Tuttavia, con il passare degli anni, la notorietà di Rachilde è diminuita. Il panorama letterario e sociale si è trasformato, relegando la sua fama e importanza a un secondo piano. Pur celebrata da alcuni come una progressista e avanguardista, è stata anche criticata per il suo antifemminismo, il patriottismo xenofobo e antisemita, nonché per la sua scrittura considerata antiquata.
Rachilde morì nell’oblio nel 1953, all’età di 93 anni, nella sua casa parigina di rue de Condé. Nonostante la sua scomparsa, il suo spirito ribelle e i suoi scritti continuano a vivere, ispirando le nuove generazioni di lettori e scrittori ad esplorare i confini della letteratura e della libertà individuale.
I suoi libri in italiano
In base alle informazioni tratte dal Sistema Bibliotecario italiano, ecco un elenco in ordine cronologico dei libri di Rachilde pubblicati in Italia fino agli anni ’70 del XX secolo:
“Mafarka il futurista glorificato dall’illustre scrittrice Rachilde nel Mercure de France” – Pubblicato a Milano dalla redazione di Poesia nel 1910.
“La giocoliera” – Pubblicato a Milano da Facchi nel 1919 (Milesi e Nicola).
“Il signor Venere” – Pubblicato a Milano da Facchi nel 1919 (F. Guerrini).
“L’ora sessuale” – Pubblicato a Milano da Facchi nel 1920 (L. Bonfiglio).
“La donna e il suo gatto: parte seconda” – Pubblicato a Firenze dalla Casa editrice italiana nel 1926.
“Il signor Venere” – Pubblicato a Firenze dalla Casa editrice italiana nel 1926.
“Il veleno nel sangue” – Pubblicato a Firenze dalla Casa editrice italiana nel 1926.
“L’animale” – Pubblicato a Milano e Sesto S. Giovanni da Madella e C. nel 1928.
“La Torre d’amore” – Pubblicato a Milano-Verona da A. Mondadori nel 1935 (tradotto da Decio Cinti). Include anche “Il Tesoro di Franchard” di Robert Louis Stevenson (tradotto dall’inglese).
“La viziosa” – Pubblicato a Milano da Attualità, anno sconosciuto.
“Vergognati, Marinette!” – Pubblicato a Milano da Attualità, anno sconosciuto.
“L’ora sessuale” e “Il signor Venere” – Pubblicato da Club degli editori nel 1973.
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