Rollerball: un mito di celluloide diventa libro
di Enrico Freda
È uscito per la prima volta in Italia (27 febbraio 2024), in volume singolo, Rollerball di William Harrison nella collana Gli Elfi di Occam Editore. Un volumetto pregevole, in sedicesimo piccolo, a cura e con una prefazione di Flavio Santi che firma anche una nota sul percorso editoriale del testo.
Occam Editore aveva fatto precedere la pubblicazione in volume unico da una silloge di racconti di Harrison intitolata sempre Rollerball pubblicata il 16 febbraio 2023, che includeva, oltre il racconto omonimo, altri sette testi dell’autore americano, La traduzione è però differente: Lisa Anna Anzolin nella raccolta, Flavio Santi nel volume unico.
Differente è anche la prefazione, specifica per la versione in volume unico di Rollerball, generale nel caso della raccolta di racconti.
Il racconto in originale uscì per la prima volta sul numero di settembre di Esquire nel 1973 con il titolo Roller Ball Murder e la prima volta in volume di autore singolo il 28 giugno 1974 per i tipi di William Morrow.
Dal racconto Harrison trasse la sceneggiatura per il film culto Rollerball del 1975 di Norman Lewison, da cui John McTierman ha tratto un remake omonimo nel 2002.
L’occasione di questa piccola recensione mi è gradita anche per segnalare due libri fantascientifici – di argomento affine – forse meno noti usciti un po’ di tempo fa che hanno entrambi come tematica l’elaborazione di “giochi” per distogliere la popolazione dal regime totalitario in cui sono immersi.
Il primo è In quel memorabile giorno (Les Jeux de l’esprit, 1971) di Pierre Boulle, tradotto da Lorenzo Fenogli, uscito per Rusconi nella Biblioteca Rusconi nel 1972, in cui il regime è “modernamente” scientista e tecnocratico. Mai più ristampato.
L’altro, ancora più sorprendente, se non altro perché non censito nel “Catalogo Vegetti della letteratura fantastica” di Ernesto Vegetti, è Qui parla Mosca di Julij Markovič Daniėl‘ (il meno noto del processo Sinjavskij/Terc del 1965-1966) in cui si immagina che l’autorità sovietica indichi una giornata per il «pubblico omicidio», in cui ogni uomo adulto ha la facoltà di uccidere. Il volume uscì in prima edizione in lingua russa [vedi ISFDB] (però stampato negli Stati Uniti) nel 1962 sotto pseudonimo e in prima edizione italiana presso Bietti nel 1966, con traduzione di Lucio Del Santo.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)
Su AMAZON