"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Se non ora, quando? di Primo Levi (Torino, Einaudi, 1982)

 

Si segnala un esemplare di questa importante opera del grande scrittore torinese con dedica autografa a una giornalista di Repubblica.

 

IL LIBRO IN ASTA – L’asta chiuderà alle ore 12:30 circa di Martedì 16 Maggio 2023.

 

L’importanza del libro

Il romanzo “Se non ora, quando?” di Primo Levi rappresenta un importante contributo alla letteratura sulla Seconda Guerra Mondiale, fornendo al lettore una narrazione coinvolgente e intensa delle vicende dei partigiani ebrei polacchi e russi nel corso del conflitto bellico. Con questo libro, Levi ci regala una visione approfondita e dettagliata dell’esperienza umana di coloro che hanno lottato per la sopravvivenza e il riscatto di un popolo perseguitato.

Il titolo stesso del libro, ripreso da un celebre aforisma del Talmud, rappresenta il tema centrale del romanzo: l’urgenza di agire ora, di non rimandare niente a domani, di non perdere l’opportunità per la libertà, la giustizia e la dignità. Nel corso di un narrare incalzante e coinvolgente, Levi ci fa conoscere i personaggi di questo libro, che anche se frutto della sua immaginazione, costituiscono riflessi veritieri di un’epoca difficile e spietata.

Se non ora, quando?” si avvale inoltre di uno stile narrativo potente ed evocativo, che ci trascina nel mondo dei protagonisti e ci rende partecipi delle loro esperienze e dei loro sentimenti. Primo Levi attraverso la sua opera ci regala una immagine autentica della tragedia del popolo ebreo, ma allo stesso tempo ci offre una riflessione sulla natura dell’essere umano, sulla sua resilienza e sulla sua capacità di sopravvivere anche in circostanze estreme e drammatiche.

Il romanzo di Primo Levi rappresenta quindi un’opera di straordinaria importanza, che trova ancora oggi riscontro nella nostra attualità.

 

Chi era Primo Levi

Primo Levi è stato uno scrittore, chimico e partigiano italiano, nato a Torino il 31 luglio 1919 e morto nella stessa città il 11 aprile 1987. Superstite dell’Olocausto, Levi ha fatto della sua esperienza di deportato la principale fonte di ispirazione per la sua produzione letteraria.

La sua vita è stata segnata da eventi traumatici, fra cui l’arresto da parte dei fascisti nel dicembre 1943 e la deportazione ad Auschwitz nel febbraio del 1944. Nonostante abbia dovuto affrontare orrori indicibili in questo campo di concentramento, Levi è riuscito a sopravvivere e a raccontare ai posteri la sua esperienza grazie alla scrittura.

La sua opera più famosa, Se questo è un uomo, pubblicata nel 1947, rappresenta un inno alla memoria e alla dignità umana. Il libro, scritto in forma di cronaca, descrive in maniera lucida e dettagliata le atrocità del campo di concentramento e la lotta quotidiana per la sopravvivenza. La critica ha unanimemente riconosciuto la sua importanza, considerando il testo come un punto di riferimento imprescindibile della memoria storica.

Tra le altre opere principali di Primo Levi, ricordiamo La tregua (1963), in cui l’autore racconta il suo lungo viaggio di ritorno in Italia dopo la fine della guerra, e Se non ora, quando? (1982), una raccolta di saggi sulla cultura ebraica, sulla scienza e sulla letteratura.

Lo stile letterario di Primo Levi è caratterizzato da una scrittura semplice e asciutta, che riesce a trasmettere al lettore la crudezza dei fatti senza cadere nel patetico o nel retorico. La sua prosa è sempre limpida e precisa, riuscendo a creare nel lettore una forte empatia con le vicende che racconta.

In generale, la produzione di Primo Levi si è distinta per la profondità e la bellezza dei suoi scritti, che hanno saputo toccare le corde più profonde dell’animo umano. La sua voce, forte e autorevole, ha rappresentato un faro per generazioni di lettori, che hanno trovato in lui un punto di riferimento insostituibile per la comprensione della storia del Novecento e dei suoi orrori.

 

 

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