MAGAZINE del Corriere della Sera – n. 43 del 29 Ottobre 2009.
Autore: Enrico Mannucci
Alle pagg. 86-88 – DAN BROWN – Il debutto umoristico dimenticato e gli altri misteri intorno allo scrittore americano. Un cacciatore di libri perduti. La prima opera dell’autore del Codice da Vinci (firmata con una nome di donna). Uno strano giallo Vaticano diventato Bestseller solo fuori dai nostri confini: una storia che, se non fosse vera, sarebbe la perfetta trama di un caso editoriale.
SIMONE BERNI: Un bibliofilo un po’ detective.
Il “cacciatore di libri” Simone Berni è un outsider della bibliofilia. Senese, classe 1965, lavora nel settore turistico e proviene da studi di entomologia: «Ho studiato a lungo un insetto che si credeva scomparso, il Dryococelus australis conosciuto anche come “aragosta di terra”, e che invece è stato trovato dodici anni fa». In fondo non si è allontanato molto dalle scienze naturali: «Alla ricerca dei libri scomparsi ho cercato di applicare i principi della tassonomia». Per ora le sue indagini pubblicate hanno coperto i testi riguardanti le dittature del Novecento e la fantascienza ma dedica anche molte energie ai falsi editoriali in Estremo Oriente: «Un campo affascinante: in Cina e in India ci sono innumerevoli Harry Potter non opera della Rowling, e quelli indiani sono più fini». Intanto raccoglie notizie e documenti in tutti i campi: «Per esempio i libri scomparsi nella storia dell’arte mi interessano molto. E sto mettendo assieme dei casi che possano giustificare un nuovo libro». Il prossimo, comunque, è già in retta d’arrivo. Il Primo manuale del cacciatore di libri introvabili. «Farà arrabbiare tutti: librai e collezionisti. Perché dico come stanno le cose in questo mercato, insegno ai collezionisti come fare affari ma rivelo anche certi sistemi che vengono usati per pagare di meno i commercianti».
(Enrico Mannucci)