Segnalazione Flash
Questa edizione è sconosciuta al sistema bibliotecario
Del grande scalatore e scrittore Ardito Desio (1897-2001), di Palmanova, è ben nota l’opera Le vie della sete (Milano, Ulrico Hoepli, 1950); sottotitolo:avventure staordinarie di un geologo. L’opera fu successivamente rieditata dall’Istituto Geografico De Agostini di Novara nel 1987, da Mursia di Milano nel 2005, da Polaris di Vicchio di Mugello nel 2006 e da Corbaccio di Milano nel 2013.
Ovviamente la prima edizione del 1950 viene considerata la più rara ed appetibile per il patito di esplorazioni geografiche. L’edizione Hoepli del 1950 presenta una bellissima sovraccoperta, che i collezionisti specializzati nei libri di Ardito Desio ben conoscono.
Ma su ebay è apparsa una sorpresa! Le vie della sete è stato stampato in Libia dall’editore Dar Al-Fergiani (in lingua italiana) in un’edizione senza data [secondo il venditore, circa 1990]. Nessuna copia di questa edizione appare disponibile nell’OPAC SBN, il sistema bibliotecario nazionale italiano.
Copia presente su ebay. Il libro in questione viene venduto a 30 €.
Sull’edizione stampata in Libia ho trovato una preziosa testimonianza della lettrice Rita Rovelli, che su Amazon (Novembre 2014) ne fa una recensione appassionata e ricca di aneddoti che di seguito riporto:
Ebbi modo di comprare il libro a Tripoli, nella libreria di Dar Al-Fergiani, che si trovava sotto i portici nella piazza della Cattedrale, se ben ricordo. Il mio stupore nel trovare una tale edizione, stampata proprio da Al-Fergiani, in italiano..In Libia!
Naturalmente, pur conoscendo bene il nome di Ardito Desio per averlo seguito, ammirato e letto in occasione della spedizione italiana al K2 (lasciamo perdere le polemiche su questo o su quello), non sapevo che la sua capacità e la sua bravura erano state provate in ben altre occasioni.
La lettura, a me che piace viaggiare e che avevo visitato la Libia ed attraversato una parte del Sahara (anni 90), fu piacevolissima, risvegliando tutto il mio interesse. – E devo dire che il fatto che un italiano organizzasse una carovana di cammelli per attraversare il Sahara – siamo nel 1931 – a cui si univano anche i locali, mi entusiasmò.
Desio si era recato in quelle zone, incaricato dal Governo Italiano, per effettuare delle ricerche, alcune evidenti, altre no. Naturalmente, non essendo geologa, non sono in grado di dare alla stesura tutti i meriti che certamente ha, ma, so per certo che le sue scoperte di giacimenti di acqua minerale furono la base dei successivi ambiziosi progetti di Gheddafi di costruire un gigantesco acquedotto.
Lo ritengo un libro consigliabile non solo per una lettura eccezionale, ma anche come dice Desio, per risvegliare “la melodia dei ricordi che ha per tema il Mal d’Africa“