Imperi coloniali che sembrano di fantasia eppure…
Sapevate dei possedimenti coloniali della Danimarca? India, Guinea e Ghana. E di quelli della Scozia? Nord America e Giamaica. E che dire delle colonie del Ducato di Curlandia? Isola di Sant’Andrea e Tobago. Un libro geniale, quello di Ferdinando Angeletti (Macerata, Edizioni Simple, 2009). Un libro che non ti aspetti e che va immediatamente a colmare una lacuna della storia che tutti noi ci illudiamo di conoscere a menadito.
Oltretutto, e qui il bibliofilo stia in ascolto, Le avventure coloniali minori è un libro piuttosto raro, ormai. A diversi anni dall’uscita, in una tiratura di un centinaio di copie scarso (se non di meno), è arduo imbattersi in questo titolo. Va immediatamente carpito, nel caso, perché sono quelle perle nere che arricchiscono qualsiasi forziere, sia pur stracolmo di valori. E quando capitano, non gli va dato il tempo di respirare.
Dalla quarta di copertina: “Benché poco conosciute, limitate temporalmente e territorialmente, le avventure coloniali, qui eufemisticamente denominate minori, hanno invece avuto un forte impatto a livello culturale sui territori in esame. L’opera si propone di scoprire, o riscoprire, avventure coloniali sconosciute ai più da parte di alcune nazioni (Scozia, Svezia, Danimarca, l’Austria–Ungheria, il Brandeburgo/Prussia e la Curlandia) probabilmente più famose per altre vicende”.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)