Si placherà mai la sete di revisionismo da parte degli italiani?
Il libro di Angelo Paratico, “Un re e il suo burattino“, pubblicato da Gingko Edizioni, offre una nuova e forse dissacrante prospettiva sul complesso rapporto tra Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III, evidenziando come la monarchia italiana abbia interagito con il regime fascista. Paratico sostiene che, a distanza di anni dal ventennio fascista, sia necessario tributare maggiore gratitudine agli alleati anglo-americani e agli altri corpi di liberazione, piuttosto che ai partigiani italiani.
Paratico propone nel libro che la liberazione dell’Italia dovrebbe essere celebrata l’8 maggio, data che segnerebbe con più uniformità internazionale la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, piuttosto che il 25 aprile, tradizionalmente considerato come il giorno della liberazione. Paratico sottolinea che il contributo degli alleati stranieri è stato cruciale per la liberazione dell’Italia dal fascismo, senza cancellare ma riducendolo, il merito dei partigiani.
Paratico analizza anche la figura di Mussolini cercando, se non di sfatare, almeno di discutere sui miti legati alle donne frequentate dal Duce, facendo notare che anche sua moglie Rachele fosse coinvolta in relazioni extraconiugali, come del resto raccontato dalla figlia Edda. Questo aspetto umano del Duce viene messo in risalto per mostrare la complessità delle dinamiche familiari e politiche dell’epoca.
Vittorio Emanuele III è descritto come un re che non comprese appieno la natura totalitaria del fascismo. La sua decisione di affidare a Mussolini il governo durante la marcia su Roma nel 1922 è vista come un punto cruciale che ha permesso al regime fascista di consolidare il potere. Nonostante le iniziali tensioni tra i due, il re non si oppose mai apertamente al fascismo fino agli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Molto interessante il capitolo sette “In casa Savoia si regna uno per volta“, dove anche l’ex re non viene risparmiato nella sua cattiva gestione durante l’ultima fase del fascismo.
Quello che colpisce nel libro di Angelo Paratico è soprattutto la sua verve, lo stile corretto ma non servo di nessuna ideologia. Una qualità, questa, sempre più rara da reperirsi sul mercato. Ma anche il taglio ironico, disincantato, da osservatore dotato di senso dell’umorismo spiccato ne fanno un testo che di certo non annoierà il lettore.
Il libro è agile, appena 119 pagine, tra l’altro stampato in carta di pregio. In copertina il particolare (da cui il titolo del libro) del dipinto di Mino Maccari, Mussolini trascinato dal re.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)