Manhoru di Thomas Couderc – Studio Helmo (Parigi, Editions FP&CF, 2020),
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In Giappone una suggestiva forma d’arte è quella dei tombini (sì, quelli per i condotti fognari) che vengono realizzati, decorati e colorati come delle opere da esposizione. Ed effettivamente sono per il turista una sorpresa che ha dell’incredibile. Eccone una mini-carrellata presa a caso dall’oracolo del web:
C’è un libro!
In italiano ancora non abbiamo trovato nulla di specifico sull’argomento, se non qualche articolo su periodici e sul web. Di libri, niente di niente.
Dalla Francia è uscito invece Manhoru di Thomas Couderc – Studio Helmo (Parigi, Editions FP&CF, 2020), che raccoglie una serie di tombini giapponesi resi in bianco e nero per esaltarne il design e la grafica. Scovati dall’autore durante un viaggio in Giappone, e arricchiti in seguito su Internet, questo corpus originale invita a scoprire un’arte sottile spesso ignorata in Europa, e in particolare in Italia, dove l’accesso alle fogne è limitato da lastre di ghisa standard, che sono purtroppo ed esclusivamente funzionali. In Giappone, manhorukaba indica proprio i “coperchi” per chiudere l’accesso alle fogne. Frutto di una singolare decisione politica, queste targhe offrono una storia territoriale superlativa: passato glorioso o presente di successo, mascotte e leggende locali, flora, fauna o monumenti notevoli . Tutto viene rappresentato su questi cerchi decorativi.
Dalla scheda editoriale:
“Questo libro inedito raccoglie su quasi 130 pagine un centinaio di fotografie trasformate per far emergere solo i disegni in bianco e nero, come probabilmente esistevano prima di diventare stampo e poi piatto in bassorilievo. Riuniti per la prima volta in un’unica collezione, questi banali oggetti di uso quotidiano rivelano da soli l’eccezionale universo grafico dell’arcipelago giapponese.”
Altri libri sull’argomento
Rojo no geijutsu: Manhoru no kosatsu oyobi sono futa no kansho, di Yoshinori Kakishita (Tokyo, Hobijapan, 2015).
Disponibilità del libro ed altri libri sull’argomento (sempre aggiornato)
[Si ringrazia Massimo Gatta per la prima segnalazione]